La strategia che ancora   manca all’Italia

L’Italia non ha né un governo eletto nè un parlamento costituzionalmente legittimo quindi, come è ovvio, è senza strategia, che valga per il Paese stesso e per il Paese nel mondo. L’intervento militare in guerra costituirebbe solo un aspetto di una strategia, che però manca anche quella. Così come manca a questa Europa tedesca di Merkel. Che cosa vuole fare l’Italia? Questa povera Italia che Napolitano Monti, Letta e Renzi, hanno accodato alla politica sbagliata nei confronti della Russia, ora che le sanzioni stoltamente inflitte pesano su quella che deve essere la strategia e l’intervento contro il terrorismo dell’ Isis.

La grave crisi di oggi, tra il terrorismo islamico in Occidente e l’ invasione dello Stato Islamico in Europa, affonda le sue radici nei madornali errori fatti dai governi delle principali potenze mondiali. La guerra tra Iraq ed Iran, e le guerre a Saddam e Gheddafi, hanno dato la stura alla guerra di tutti contro tutti, creando un terreno arido a far nascere alleanze. Quelle guerre hanno spaccato l’Europa, frantumato ogni alleanza e non consola ascoltare oggi Blair scusarsi o la Clinton giustificarsi, o Napolitano a guardare l’Italia che ha ridotto in miseria. Chissà a quale prezzo tutto sarà ricostruito. Intanto bisogna fermare Merkel e Hollande, e Juncker, che a capo di questa Europa tedesca si muovono come birilli impazziti mandando tutti al macero. I soldi dati alla Turchia in questo momento da parte di questa Europa tedesca sono quantomeno inopportuni. Non si danno soldi a chi, come ha fatto la Turchia, arma e sta dalla parte avversa a chi in questo momento è in grado, armato, di fermare l’ondata terroristica per nostro conto, e cioè la Russia.

L’Europa è stata ritratta da ultimo inutilmente a parlare di ambiente a Parigi quando cioè bombe e atti terroristici avrebbero dovuto monopolizzare l’attenzione, anche forse proprio sotto l’aspetto del clima. Alla nuova ennesima conferenza Onu sul clima, non è stato fatto nessun passo avanti. Non ci si è riusciti a mettere d’accordo manco sul clima mentre la realtà preme. Lo scandalo tedesco Volkswagen, ha minato ogni credibilità della Germania nella crociata europea pro ambiente. Per il resto, questa Europa tedesca è a pezzi soffocata com’è da crisi e incapace di cambiare. Difatti si fa prima a rifarla, a questo punto, ex novo, politica. Oggi questa Europa è totalmente confusa e va in ordine sparso, sconclusionata e disordinata. Il terrorismo dell’Isis e le guerre afro-mediorientali l’hanno resa ricolma di paura e scosso le democrazie, in alcuni casi, come il nostro, le hanno rimosse del tutto in attesa di tempi che non arrivano, e che non saranno migliori violando la democrazia. Il progetto europeo è del tutto sfumato, la ripresa economica, nonostante il da farsi ella Bce, non esiste. Il disorientamento è totale dopo che la Francia di Hollande ha dichiarato, sola, lo stato di emergenza di tre mesi, chiuso le frontiere di Schengen a tempo indeterminato, sospeso il patto di stabilità nonostante abbia calcolato in 600 milioni i costi extra per la sicurezza. La Gran Bretagna di Cameron voleva rinegoziare i termini della sua adesione all’Unione e la Germania di Merkel dà spettacolo di acrobazie politiche per salvare la poltrona contro l’emergenza dei rifugiati. E compie l’ altro, ennesimo errore nel tentare di dare alla Turchia a spese dell’Europa la grana immigrati, che è come mettere una pezza peggiore del buco, facendo finta di non vedere la svolta autoritaria di Erdogan, la sua eliminazione di ogni libertà di stampa, di riunione, delle minoranze e gli assassinii politici. Tutto contro ciò che erano i valori fondamentali europei. Erdogan e Putin sono in guerra e l’occasione della guerra è l’Isis. Bisogna lasciare spazio alla Russia di trovare un accordo con Obama su Assad e sulla Turchia che combatte contro Assad e i curdi, non lo Stato islamico. Ogni interferenza è dannosa.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 22:28