Poste Italiane   e la raccomandata

Care Poste Italiane (mi verrebbe da scrivere “carissime” ma tendo sempre a non esagerare) mi sapete dire che fine ha fatto la mia raccomandata spedita lo scorso primo agosto da Perugia e, ad oggi, mentre state leggendo queste righe, non ancora pervenuta in una località a settanta chilometri da Roma? A occhio e croce, sono poco più di 110 chilometri che uno dei vostri “prodotti-fiore all’occhiello” impiega a percorrere con gli stessi tempi della tartaruga Teresina.

Certo, care Poste Italiane, a voi non interesserà sapere che dentro quella busta c’è (dovrebbe esserci o ci sarà?) un atto che doveva essere registrato dal sottoscritto in un altro ufficio pubblico. Oramai anche i tempi della registrazione sono scaduti e mi aspetta una sanzione il cui importo, naturalmente, vi girerò senza pensarci. A voi il fatto non tange, a me sì. E se scrivete nelle “24 pagine di morbidezza” che costituiscono la vostra Carta dei servizi che nel 94 per cento dei casi la consegna verrà effettuata in tre giorni lavorativi più quello di spedizione, e nel 98 per cento in cinque lavorativi più quello di spedizione, vuol dire che nel mio caso siamo fuori tempo massimo (e di brutto) in entrambi i casi.

Care Poste Italiane, ho seguito on-line l’iter della missiva ed è stato quasi inquietante: il centro postale del capoluogo umbro ha accettato il plico il 1 agosto, il 6 sembrava essere arrivato a Firenze ma poi è tornato a Perugia e poi ritornato nuovamente nella città di Lorenzo il Magnifico (così almeno a giudicare dalle schermate di Poste.it, sezione dedicata alla ricerca spedizioni). Infine dallo scorso 8 agosto mi passa tra Roma e Ciampino quasi convulsamente. Dall’8 di agosto la mia raccomandata sembra non essersi mossa dalla Capitale.

Care Poste Italiane, ho scritto anche un reclamo: come se avessi vergato una lettera per poi inviarla a Gambadilegno o a Geppetto: almeno, talvolta, il Papa ti richiama al telefono se lo cerchi; le Poste, Geppetto e Gambadilegno no. L’unica voce umana incontrata è stata quella della gentile signora Barbara, la quale mi ha fatto sapere che a lei la mia raccomandata risultava ancora ferma a Firenze e che inviava “al sistema” la segnalazione del mio reclamo.

Nota finale per i lettori di queste righe. Delle “24 pagine di morbidezza” di cui sopra, quella dedicata ai reclami, rimborsi e indennizzi è la numero 12.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 20:06