Non sorprenda se da queste colonne, liberali, s’invii un appello alla monella pasionaria per l’ambiente. La sua campagna è sacrosanta. Penso che in questa stagione, oggi, nessuno, in buona fede, possa porre in dubbio il manifestarsi del cambiamento climatico. Dobbiamo preservare la vivibilità del pianeta Terra fino a che Elon Musk, o meglio i suoi eredi, ci possano portare a vivere altrove. Però è indubbio Greta Thunberg appartenga a una famiglia abbiente, dati i viaggi pagati in giro per il mondo per manifestare le sue sacrosante idee, le quali si concretano, a oggi, in Europa e poco altrove, ahimè, nel sostituire l’uso dei combustibili fossili con elettricità ed elettronica. Questa transizione ecologica comporta un grande uso di cobalto, rame e coltan, minerali estratti nella Repubblica Democratica del Congo da bambini e adolescenti per cinque euro al giorno. Essi spesso, a sovrapprezzo, sono abusati sessualmente, quando poi non spariscono, vivisezionati per il commercio di organi. È tanto il prezzo della “transizione ecologica”? Greta Thunberg, loro coetanea più fortunata, cessi di tacere. Tutti vogliamo salvare l’ecosistema, ma con esseri umani liberi di crescere.
Aggiornato il 24 luglio 2023 alle ore 13:56