Il Godot Di Battista

Nel Movimento Cinque Stelle si sta consumando il dramma dell’attesa. Ritorna Beppe Grillo? Ricompare Luigi Di Maio? Riaffiora Davide Casaleggio? E, soprattutto, arriva o non arriva Alessandro Di Battista? La tensione montante per l’attesa riguarda soprattutto quest’ultimo. È partito dall’Iran dove era stato per più di un mese non si sa bene se a studiare il regime teocratico degli eredi di Komeini o per portare i saluti ai parenti della moglie iraniana di Grillo? Oppure continua a girovagare per le montagne poste ai confini con l’Iraq a rischio di beccarsi qualche schioppettata dai pasdaran o dai guerriglieri di qualche tribù dissidente? E non c’è il rischio, visto che anche l’Iran subisce il flagello del coronavirus, che una volta arrivato a Fiumicino qualche solerte funzionario di polizia lo spedisca per prevenzione allo Spallanzani per verificare se per caso fosse portatore di un cedppo iraniano dell’epidemia?

Gli interrogativi fioccano senza risposta. Al punto che questa storia dell’attesa di Di Battista sta diventando una sorta di Aspettando Godot del Movimento Cinque Stelle. Con un aggravante per gli attuali dirigenti grillini. Che il signor Godot non arriva mai ma Di Battista, presto o tardi dovrà pur tornare!

Aggiornato il 04 marzo 2020 alle ore 11:45