Gas e price cap, Draghi punta su un summit straordinario a luglio

L’obiettivo di Mario Draghi è organizzare un vertice straordinario sull’energia, da tenersi a luglio. Un incontro che abbia la proposta della Commissione sul price cap al gas finalmente sul tavolo. Il premier arriva al Consiglio europeo con una richiesta che ha l’obiettivo di cambiare l’agenda economica europea dei prossimi mesi. L’Italia decide di giocarsi il tutto per tutto. Ottenendo delle prime aperture. La presidenza ceca, che entrerà in carica a luglio, non è contraria al summit a luglio ma a patto che si parli anche d’inflazione. La missione del presidente del Consiglio è portare a Bruxelles il dossier energia.

Sulla proposta del price cap si sta creando un fronte mediterraneo. Il premier spagnolo Pedro Sanchez è arrivato sostenendo che porterà sul tavolo del summit la “riforma del mercato elettrico” e una proposta relativa a “un tetto ai prezzi del gas”. Il capo del governo greco, Kyriakos Mitsotakis, è andato oltre. “Ribadirò – ha detto – insieme al presidente del Consiglio italiano, l’ormai urgente richiesta di iniziative coraggiose a livello europeo, come l’imposizione di un tetto al prezzo all’ingrosso del gas”.

La richiesta italiana viene sostenuta anche dalla Francia. In un bilaterale organizzato negli uffici della delegazione italiana, prima del Consiglio europeo, Draghi e Emmanuel Macron hanno parlato, secondo fonti ufficiali, dei temi in agenda al Consiglio. In pratica, il premier italiano e l’inquilino dell’Eliseo hanno rinsaldato l’asse sulla richiesta di un intervento europeo sull’energia. Nella strategia di Palazzo Chigi il tetto al prezzo del gas si configurerebbe come una sanzione con cui rispondere a Mosca che, ormai da settimane, sta usando l’energia come un’arma.

In tal modo, la messa in campo della misura sarebbe anche più rapida, non essendo necessario modificare direttive sul mercato dell’energia attualmente in vigore. E nel fronte dei contrari qualche piccola crepa comincia ad aprirsi. Un esempio è rappresentato dal premier olandese Mark Rutte. “Non ci opponiamo per principio – ha detto – e la valutiamo la proposta ma potrebbe non funzionare”. Ma è il silenzio tedesco a preoccupare. Il timore di Berlino è che Vladimir Putin chiuda definitivamente i rubinetti del gas.

AGGIORNAMENTO

“Non ci sono piani per un summit straordinario a luglio”. Lo si apprende da fonti europee mentre è ancora in corso il vertice dei leader. Le stesse fonti confermano come “un leader” al tavolo dei 27 ieri abbia fatto richiesta della riunione. L’indiziato numero uno sembra essere proprio Draghi.

Aggiornato il 24 giugno 2022 alle ore 13:46