Parte dalla capitale e… “Senza paura” il tour di Seby Mangiameli. Un live chitarra e voce, accompagnato dai fedelissimi Salvo Amore, chitarra classica, acustica e 12 corde, Antonella Loddo, violoncello e la violinista Simona Bruno. Una formazione ridotta rispetto al gruppo di musicisti che lo accompagna in giro per l’Italia, necessaria per una questione di location. Tutto si svolge sotto il ponte Cestio, ospiti di Salotto Tevere, all’interno della manifestazione Lungo il Tevere… Roma.
Sebastiano (questo il nome all’anagrafe di Seby) originario di Carlentini, in provincia di Siracusa, è un cantautore legato alla canzone d’autore, alla musica etnica e al jazz. Nel 1992 insieme a Piergiorgio Monaco, scomparso proprio a luglio di tre anni fa, fonda Tedranura. La band negli anni Novanta viene apprezzata e premiata in gran parte dei concorsi musicali in Sicilia per poi approdare, alla finale di Castrocaro, in diretta Rai.
Dal 2002 Seby Mangiameli collabora con numerosi musicisti di fama nazionale, impossibile citarli tutti, tra questi le violoncelliste Giovanna Famulari e Antonella Loddo, quest’ultima presente nell’attuale tour con il batterista Marco Monaco e il chitarrista, compositore e arrangiatore Salvo Amore con il quale ha stretto un sodalizio artistico e un rapporto di grande amicizia dando vita al progetto Il Viaggio, che è anche il titolo del cd uscito nell’agosto del 2019 e del tour nazionale.
Il Viaggio viene attenzionato, apprezzato e gratificato dalla stampa e da artisti di grande gusto musicale. Mangiameli con la calma delle persone che vivono nelle città del Sud, ma deciso e convinto del suo percorso, non molla i suoi obiettivi. Lo trovo nella sua casa a Carlentini mentre prepara le valigie per Roma.
Sei emozionato per questa prima nella Capitale?
Il giusto.
Cosa significa “il giusto”?
Da musicista sono logicamente un po’ teso, mi puoi capire. Da uomo, quello che dico anche nella mia canzone è che una buona fetta di società ha paura delle proprie idee, paura di scegliere, paura della solitudine, della diversità, del passato. Soprattutto ha paura di essere se stessa. In questo inno al coraggio, esorto ad aprire le ali e a volare senza paura. Dunque aspettavo questo momento, l’ho cercato. Sono pronto.
“Senza Paura” è il titolo del singolo che fa da apripista al lavoro discografico in cantiere. Come nasce?
Nasce, come accennavo pocanzi, dall’esigenza di voler affermare con forza che si deve avere il coraggio di affrontare le cose. Veniamo tutti fuori da un periodo invalidante. Sono fortunato perché ho la mia chitarra e riesco a mettere i miei pensieri su carta e farli diventare canzoni.
L’amore per la musica invece quando l’hai scoperto?
Ero piccolissimo, in casa si respirava arte in tutti i sensi. Da mio nonno Sebastiano, da cui ho preso il nome e la parte creativa. A quei tempi era un costruttore molto ingegnoso. Era considerato un architetto per la sua capacità di trasformare qualsiasi cosa avesse a tiro. Un’altra fonte di ispirazione è stata mio zio, il fratello di mia madre. Zio Sergio mi ha insegnato i primi accordi e a tenere in mano una chitarra. Poi verso i 14 anni ho incominciato a prendere lezioni da Riccardo Buzzurro, a Lentini. Lui mi ha trasmesso la passione e la conoscenza della musica latina e di quella flamenca. Mentre il passo successivo e la tecnica la devo al Maestro Claudio Cusmano.
Ricordi quando hai composto la tua prima canzone?
Cosa mi hai fatto scavare: da piccolo avevo un libro, si chiamava Cucciolandia. Su questo titolo ho composto la mia prima canzone, Cucciolandia, cucciolandia (me la canta)… a distanza di 40 anni, ma anche più, mi ricordo cosa fecero scattare in me quelle figure e il suono di quella parola. Ogni volta che mi torna alla mente è una bella sensazione. Intorno ai 18 anni il mio primo gruppo formato da amici e cugini, le prime esibizioni. Cantavamo i brani di Fabrizio De André, Francesco Guccini e artisti vari. Il gruppo era nato sotto il periodo di Natale e lo chiamammo Strenna Acustica. La prima vera formazione nasce nel ’92 e si chiamava Tedranura. La prima composizione da musicista fu un brano in dialetto siciliano Tuttu passa. Perché nella vita, anche se ci sono i momenti brutti, questi passano.
Da Tuttu passa a Senza paura: cosa è successo?
Un percorso musicale, una conoscenza, uno studio sul cantautorato e la musica etnica. L’influenza di molti artisti. Sono anche molto legato ad Astor Piazzolla, la mia è una ricerca continua. Ho prediletto i live, i concerti e non le pubblicazioni. Sono per la creazione. Ho al mio attivo almeno 50 canzoni. In mezzo a queste ce ne è una che voglio segnalare, un brano dedicato a Gino Strada, dal titolo Un Angelo all’inferno.
Adesso inizia il tuo nuovo tour, cosa ti aspetti?
Spero di condividere con più persone possibili le mie emozioni come nel 2019 con il tour Il Viaggio, con cui abbiamo girato tutta l’Italia. Da Carlentini a Reggio Emilia, passando per Matera. Abbiamo toccato quasi tutte le regioni. Mi manca la Campania. Vorrei tanto poter portare la mia musica anche lì. Una terra che apprezzo tanto. Madre di grandi musicisti. Adoro la Nccp, i Bennato, Pino Daniele e tutta Napoli Centrale. Amo la musica popolare di qualsiasi provenienza.
Quali i prossimi obbiettivi?
Oltre ai concerti vorrei promuovere in maniera capillare il video di Senza paura in uscita in questi giorni, diretto da Angelo Grimaldi. Il montaggio è stato affidato a Giuseppe Frasca e allo stesso Grimaldi. Gli attori che lo hanno interpretato sono Annalisa Favetti e Andrea Liotti. Il brano Senza paura di cui sono autore e compositore l’ho arrangiato assieme a Salvo Amore ed è stato mixto da Francesco Luzzi: una persona che, oltre al modo di lavorare, corrisponde ai miei canoni di sensibilità artistica e per questo vorrei che la nostra collaborazione continuasse ancora.
Aggiornato il 06 luglio 2021 alle ore 12:41