La generazione X perde un altro dei suoi eroi. Per i ragazzi degli anni Ottanta cresciuti a pane e cartoni (rigorosamente animati e giapponesi) nei lunghi pomeriggi incollati davanti alla tivù quando non c’era l’immondizia proposta oggi e ben lontani dall’Era delle chat e dei social, la scomparsa del fumettista giapponese Monkey Punch, al secolo Kazuhiko Katō, è un lutto che proietta i ragazzi nati negli Settanta nel mondo degli “enta” ormai andati e degli “anta” suonati.
Parliamo del creatore di Lupin III, il ladro gentiluomo rigorosamente in giacca verde, con la Fiat 500 a scappare dagli inseguimenti dell’ispettore Zenigata, con la bellissima e tettona Fujiko e gli inseparabili amici Jigen e Goemon con Magnum e Katana. Non date retta ai finti seguaci che vi parleranno della sigla con la fisarmonica, l’unica e inimitabile rimane “Planet O”.
La scomparsa del fumettista risale all’11 aprile, ma la notizia è stata diffusa solo nelle ultime ore. Il disegnatore è diventato famoso per aver lanciato nel 1967 il manga di Lupin III, ispirato al ladro gentiluomo ideato dallo scrittore Maurice Leblanc e trasformato in una serie animata dal 1971. Il personaggio è stato protagonista di cinque serie (l’ultima è andata in onda nell’autunno del 2018) e 10 film animati.
Siamo tutti un po’ più vecchi e più tristi oggi.
Aggiornato il 17 aprile 2019 alle ore 18:07