La voce degli scrittori, “Arrivederci Roma”

Ritorna la rubrica con la quale “L’Opinione delle Libertà” dà voce e spazio ai nuovi volti della letteratura italiana. Questa settimana vi consigliamo “Arrivederci Roma” di Clelia Arduini (Albeggi Edizioni). Giornalista, specializzata in turismo e beni culturali, la Arduini scrive per Touring e altre testate di viaggi ed è stata presidente di Archeoclub Italia. Con Albeggi Edizioni ha pubblicato, sempre nella collana Roma, “Viale Cortina d’Ampezzo, storie di uomini, artisti e altri animali”.

La Storia

Il racconto di un amore viscerale per la luce della Capitale. Un diario informale in grado di lasciare un piccolo testamento emozionale. Clelia attinge a piene mani dalla sua esperienza romana, ricalcandone passionalmente i passi percorsi dal suo arrivo, nel 1998, fino al suo presunto “arrivederci” di questi ultimi giorni. La protagonista assoluta è Roma, filtrata attraverso lo sguardo di una donna in grado di lasciarsi penetrare dai raggi dell’antica bellezza di questa città. La nostra giornalista, appassionata d’arte, ci mostra il lato più genuino dell’Urbe, ponendone in risalto anche i luoghi meno noti, gli scorci più improbabili, gli stessi in cui si rifugia spesso con i suoi pensieri, libera di vagare oltre i confini della propria fisicità. Grazie a Roma riesce a lasciarsi andare anche ai piaceri di quei cibi che mai l’avevano tentata, scoprendone quell’essenza che va oltre la semplice forma. Clelia però è costretta a inciampare, imbattendosi in quella noncuranza e superficialità spesso mostrata dai romani, indifferenti pure di fronte agli eventi più bizzarri, come quando una zingara svalvolata le getta addosso dell’olio di oliva, imbrattandole i vestiti e l’intera giornata. Roma è senza mezze misure, è come una bella donna dalle cattive abitudini, può fare la stupida, scherzare col fuoco e gettare fumo negli occhi, ma finirà sempre col farsi desiderare, strappandosi di dosso quelle vesti sporche di ipocrisia e togliendo il fiato, mostrando senza pudore le sue incantevoli nudità. La Arduini rapisce la nostra attenzione e ci lascia riempire i contorni da lei tratteggiati.

La “Voce” dello Scrittore

“Questo è un viaggio veloce, senza soste, volante, come le fresche folate del vento di Roma che rendono vivibile pure in agosto un’organizzata marea di mattoni e di pietre antiche addensate sul Tevere”.

Ricordiamo a tutti i lettori anche la pagina Facebook “La voce degli scrittori” e l’Applicazione ufficiale.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 18:23