Fondazione Einaudi: “Benvenuto Calenda tra i liberali europei”

L’ennesimo cambio di casacca di Carlo Calenda viene variamente salutato dal mondo politico. L’ex candidato sindaco di Roma, eletto sotto le insegne del Pd all’Europarlamento, lascia la famiglia dei Socialisti e democratici per approdare al gruppo liberale di Renew Europe. In mezzo, naturalmente, c’è pure la fondazione di Azione, il suo partito personale. “Come confermato da Enrico Letta – scrive su Twitter Calenda – oggi si va verso l’ingresso del M5s nel gruppo degli S&D insieme al Pd. Lo considero un grave errore politico che tradisce il mandato degli elettori alle ultime Europee. Chiederò oggi stesso l’adesione al gruppo Renew Europe”. La Fondazione Einaudi esprime “un sincero benvenuto a Calenda nella famiglia dei liberali europei. Non gli abbiamo risparmiato critiche, anche e soprattutto per il suo posizionamento in Europa. Ma proprio per questo oggi il nostro apprezzamento per la sua scelta è pieno”.

Plausi dall’universo renziano. L’eurodeputato Sandro Gozi dà il “benvenuto a Calenda in Renew Europe. Il nostro Gruppo continua a crescere e a rafforzare la sua azione politica. Sin dall’inizio, sono stato convinto della necessità di costruire questo nuovo spazio politico in Europa. Auspico che la stessa cosa avvenga in Italia. Ne parleremo sabato al Maxxi a Roma”. Secondo la senatrice Nadia Ginetti di Italia viva, “l’adesione di Calenda a Renew Europe è una buona notizia. Una scelta coerente con il nuovo progetto politico che stiamo costruendo per un’Italia moderna, liberale, inclusiva, riformista ed europeista contro ogni populismo, di destra e di sinistra”.

Anche il segretario di +Europa Benedetto Della Vedova è “contento che Calenda abbia deciso di lasciare il gruppo socialista all’Europarlamento in favore di quello liberal-democratico di Renew Europe, di cui l’Alde, partito europeo di cui fin dalla sua nascita fa parte +Europa, costituisce l’ossatura centrale. Da più di un anno i parlamentari di +Europa e Azione formano un unico raggruppamento alla Camera e al Senato, abbiamo contribuito insieme al cambio di passo che ha portato alla nascita del Governo Draghi, sarebbe utile ripetere questa comune esperienza anche a livello europeo”.

D’altro canto, il capogruppo del Pd al Parlamento europeo Brando Benifei si dice sorpreso dell’addio di Calenda. “Stupisce in negativo – sostiene – l’atteggiamento di Calenda di cambiare gruppo. Forse aveva bisogno di una scusa per andarsene”. Per Benifei, “le scelte sono libere ma non vengano addossate a noi. È un collega che stimiamo, è una perdita anche per noi, ma è una scelta sua. Sarebbe stato interessante avere anche il suo contributo a questa discussione. Gli auguriamo tutti un buon lavoro”.

Aggiornato il 11 novembre 2021 alle ore 17:43