I nostri Europei di calcio

Euro 2024 è alle porte. Con Germania-Scozia, in programma stasera alle 21, iniziano ufficialmente i Campionati europei di calcio. Quest’edizione, ospitata dai tedeschi, vede come favorita la Nazionale inglese, seguita dalla Francia e dalla Mannschaft. Potrebbero ambire al trofeo anche il Portogallo di Cristiano Ronaldo (molto probabilmente il suo ultimo Europeo) e la Spagna. l’Italia di Luciano Spalletti poi – quotata a 13 dal sito Eurobet – tenterà comunque l’impresa di difendere il titolo conquistato contro i Tre leoni nel 2021.

Un appuntamento importante e carico di nostos (dal greco, nostalgia) come quello degli Europei di calcio non può non scatenare nel cuore di ogni tifoso un mare di ricordi. Perfino nella redazione dell’Opinione si alternano racconti, aneddoti, diapositive e replay di un calcio passato, radicato nello spirito del bambino che vive dentro ognuno di noi. Vengono in mente soprattutto gli Europei del 1988, un gol di Roberto Mancini contro la Germania Ovest (partita finita 1-1) e annessa esultanza polemica verso la tribuna dei giornalisti italiani. Nonostante la sua grandezza, l’attaccante italiano col numero 20 sulle spalle ha sempre avuto un rapporto complicato con la Nazionale. Nella partita successiva, Gianluca Vialli segna la rete della vittoria contro la Spagna, facendo sognare un intero Paese che ora si aspetta quantomeno la Finale. Ma la sconfitta contro l’Unione Sovietica in Semifinale spegne ogni aspettativa, nell’ottica di un Europeo che avrebbe vinto lo stesso l’Olanda. Quella di Marco Van Basten, che quell’anno vince il suo primo Pallone d’oro, come ricorda chi seguiva da ragazzo le gesta del suo Milan. Anche se il vero tulipano dello scudetto rossonero del 1988 è senza dubbio Ruud Gullit.

C’è anche chi, dal particolare al generale, pensa ad Andoni Zubizarreta – il portiere basco che viene trafitto da Vialli nel match contro la Spagna – e delle sue gesta tra i pali del Barcellona contro le grandi italiane del tempo, che dalla Serie A partivano alla conquista della Coppa dei Campioni. I pomeriggi passati al campetto del quartiere dove ogni giorno giocavamo a pallone, oppure a casa dei nonni perché in estate i genitori lavoravano. E quindi, tutti sul divano a tifare l’Italia. La stessa Nazionale che, due anni dopo, uscirà in Semifinale contro l’Argentina nei Mondiali del 1990.

E poi chi, per motivi anagrafici, cita Euro 2012 come primo ricordo. Un torneo dai connotati dolce-amari, partendo dall’exploit di due poeti maledetti prestati al mondo del pallone, ovvero Antonio Cassano e Mario Balotelli. Il Gruppo C passato di misura con due pareggi e la vittoria sull’Irlanda. Poi il rigore di Ashley Cole parato da Gigi Buffon nei Quarti contro l’Inghilterra e la doppietta di Super Mario contro la Germania, con annessa esultanza a mostrare i muscoli da “maschio alphaante temporis. Tutta questa fatica, per poi schiantarsi contro il muro rosso della Nazionale spagnola in Finale. Al triplice fischio, il tabellino mostra un inesorabile 4-0 per la Furia roja, che completa così la personale tripletta di Europeo-Mondiale-Europeo.

E infine, come non ricordare l’ultimo trionfo azzurro a Euro 2020. Il Gruppo A vinto a pieni voti; gli Ottavi di Finale al cardiopalma contro la Svizzera; O’ tiraggir di Lorenzo Insigne contro il Belgio; i giochetti mentali di capitan Giorgio Chiellini contro la Spagna (e soprattutto Jordi Alba) in Semifinale e, dulcis in fundo, la vittoria ai Calci di rigore contro la stra-favorita Inghilterra, che in casa stava già cantando vittoria. Da is coming home a is coming Rome, con gli Azzurri che non erano fisicamente, tecnicamente e scientificamente costruiti per sollevare la coppa europea, ma se ne sono infischiati e l’hanno fatto lo stesso. Domani, alle 21, la Nazionale guidata da mister Spalletti inaugurerà la sua campagna europea contro l’Albania, in un match già dal sapore decisivo.

Aggiornato il 14 giugno 2024 alle ore 17:05