Super-Lautaro e l’Inter batte il Napoli

Simone Inzaghi a quota cinque. La Supercoppa italiana è di nuovo nerazzurra, per l’ottava volta – la terza consecutiva – nella storia, mentre il Napoli resta a bocca asciutta. Il Biscione ringrazia il solito Lautaro Martinez, da quest’anno anche capitano, che in pieno recupero (90’+1) fa gonfiare la porta alle spalle di Pierluigi Gollini su un cross al bacio di Benjamin Pavard. E i partenopei di Walter Mazzarri, che dopo il tris di scudetti hanno cercato anche il tris di coppe, tornano in Italia da secondi classificati. Questa sconfitta per gli azzurri brucia particolarmente, perché fino al 60° minuto – quando l’attaccante Giovanni Simeone si fa espellere per somma di cartellini gialli – il Napoli avrebbe potuto giocarsi tutte le sue carte per la vittoria. Un fallo, quello della seconda ammonizione, che ha fatto e farà discutere – per molti il cartellino è stato esagerato – come l’arbitraggio in toto di Antonio Rapuano. L’ufficiale di gara di Rimini è reo di aver iniziato ad ammonire i giocatori troppo tardi – Hakan Çalhanoğlu avrebbe dovuto ricevere almeno quattro cartellini e due espulsioni – e, successivamente, di essersi fatto sfuggire la questione “gialli” di mano.

Ma la partita è finita, il recupero è scaduto, e le chiacchiere stanno a zero. all’Al-Awwal Park di Riad, l’Inter ha trionfato di misura sul Napoli, rendendo Inzaghi l’allenatore con più Supercoppe della storia (cinque) davanti a Fabio Capello, Marcello Lippi (entrambi a quota quattro) e Massimiliano Allegri (tre).

Poi, la notizia del trionfo dei nerazzurri è stata – anche giustamente – messa in secondo piano a causa della prematura scomparsa di Luigi Riva, leggenda del Cagliari e icona dello sport italiano. Rombo di tuono è venuto a mancare pochi minuti prima del calcio d’inizio, e quindi la Lega e gli ufficiali di gara hanno optato per un minuto di silenzio tra la fine dell’intervallo e la ripresa del secondo tempo. E qui, si è consumato un episodio gravissimo: una pioggia di fischi, da parte del pubblico di Riad, durante il tributo al presidente onorario del Casteddu. È vero che tutto ha un prezzo – perlopiù quando gli introiti della Serie A corrispondono bene o male ai diritti televisivi – ma questo è davvero troppo.

Aggiornato il 23 gennaio 2024 alle ore 17:04