Parole poche. Fatti tanti. Yann Sommer – quell’uomo che veniva da Morges (Svizzera) – c’ha messo poco a diventare un beniamino dei tifosi dell’Inter. C’è riuscito nell’unico modo possibile: parando. L’estremo difensore si sta ritagliando un ruolo da protagonista in questo inizio di stagione dei nerazzurri. La vittoria di ieri allo stadio Diego Armando Maradona contro il Napoli (3-0), ha ri-consegnato nel giro di un amen la vetta della classifica di Seria A alla Beneamata, mantenendo due lunghezze di vantaggio sui rivali di sempre della Juventus. E in questa lunga onda di successo non si può non appuntare l’apporto del portiere giunto in Italia, dopo un tiramolla di mercato, dalla Germania (sponda Bayern Monaco).
Porta conservata intatta nove volte su quattordici partite (e due volte su quattro in Champions League). L’Inter (al momento sette le reti subite) sta guardando le altre squadre dall’alto verso il basso. E Sommer, eroe silenzioso, ha i suoi meriti. Innanzitutto, non sta facendo rimpiangere André Onana, il camerunense volato – dopo una sola stagione agli ordini di Simone Inzaghi – al Manchester Utd, in Premier League, dove sta facendo più danni di Carlo in Francia. Poi il rendimento: ok, la fase difensiva della capolista sta andando alla perfezione nonostante gli infortuni patiti nel pacchetto arretrato (Alessandro Bastoni e Benjamin Pavard, per esempio). Però Yann Sommer è spesso decisivo. Come è capitato contro i partenopei: gli interventi su Eljif Elmas e soprattutto sul diagonale di Khvicha Kvaratskhelia. Senza dimenticare lo stacco di puro istinto che ha bloccato il tocco da due passi dell’attaccante nigeriano Victor Osimhen (che si trovava comunque in fuorigioco).
Insomma, i numeri non sono per niente freddissimi, nonostante il gelo climatico. L’Inter ha pure il miglior attacco del campionato. Se non sono indizi che fanno intravedere lo scudetto all’orizzonte, poco ci manca.
Aggiornato il 04 dicembre 2023 alle ore 19:41