Ritratti. Il calcio d’angolo di Massimo Palanca

Non molto tempo fa, in un’intervista apparsa su Repubblica, rivela che per segnare dalla bandierina bisogna avere una qualità: “Tirare in porta”. Riuscirci con il 37 come numero di piede è roba per pochi. O per Massimo Palanca.

Settant’anni compiuti lo scorso 21 agosto, marchigiano originario di Loreto, oggi sostiene che il calcio non ha più genuinità. E possiamo condividere il pensiero, soprattutto se a dirlo è un uomo che, da bambino, ha il sogno di diventare “una figurina Panini”.

Icona del Catanzaro, O Rey negli anni Settanta e Ottanta è più che una figurina. Con quei baffi che porta da quando ha 17 anni, come dirà al Foglio: “Non li ho mai più tagliati. Papà, che è stato un calciatore dilettante, li aveva e io appena ho potuto, per spirito di emulazione, me li sono fatti crescere, poi ho conosciuto quella che sarebbe diventata mia moglie e a lei piacevano. Adesso piacciono alle mie nipotine, per cui non posso più stare senza!”.

Camerino, Frosinone, Napoli, Foligno: queste le altre squadre dove milita. Senza esagerare, non è nel suo stile: “Quest’anno faccio cifra tonda e il Catanzaro è stato promosso in B, il Frosinone in A e il Napoli ha vinto lo scudetto. Andrò sicuramente a festeggiare a Catanzaro – rivela al Foglio – dove ho lasciato un pezzo del mio cuore. In ogni città dove ho giocato, io ho abitato in centro per poter sentire il calore dei tifosi, che a me hanno dato sempre dato affetto. Non potevo stare senza e infatti ho sempre fatto una vita normale, andando al supermercato con mia moglie e portando i figli a scuola”.

Palanca, da agosto, è ufficialmente cittadino onorario di Catanzaro, con la cui squadra promuove in Serie A (prima compagine calabrese a raggiungere questo traguardo). E nell’occasione afferma: “Mi sento parte di questa città, il vostro affetto mi fa capire che ho fatto qualcosa di buono, il mio auspicio è che Catanzaro possa crescere sempre di più, invito tutti gli amministratori a lavorare per farla ridiventare il capoluogo della Calabria”.

Il sindaco Nicola Fiorita aggiunge: “Palanca è stato l’eroe di Catanzaro e di tutta la Calabria, è stato un laboratorio di sogni, un paladino delle nostre speranze, un rifugio delle nostre angosce, è stato molto di più di un calciatore”. A conforto, c’è una maglia numero 11 e i numeri: 367 partite, 137 gol, tredici dei quali da calcio d’angolo. Roba non banale. Roba da Palanca.

Aggiornato il 15 settembre 2023 alle ore 18:08