La Serie B è una calamita per campioni

La Serie B è il campionato del resto d’Italia. Qui, le ridenti eccellenze del territorio si trasformano oggi in fucine di campioni, domani in case di riposo per veterani (che non se la sentono di dire basta) e, molto spesso, in teatri di battaglie più da ring che da stadio municipale. Insomma, un calcio che “fa provincia”.

Non manca certo l’agonismo nel campionato cadetto, tutte le squadre vogliono partecipare alla lotteria per i tre posti in Serie A. Soprattutto chi, come un infuriato Lucifero, dal campionato maggiore è stato cacciato nella stagione scorsa. Il Genoa non sta soddisfacendo le aspettative della dirigenza e dei tifosi, viene da tre sconfitte di fila e non vince dal lontano 22 ottobre. Alexander Blessin – che tanto ai liguri ricordava Jürgen Klopp – era stato chiamato, ancora in Serie A, dall’Ostenda per guidare i Grifoni alla salvezza.

La squadra, sotto la guida del tedesco, aveva reagito bene, ma la discesa in Serie B è stata lenta e inesorabile. Ora che, numeri alla mano, la situazione si fa difficile anche nel campionato cadetto, la dirigenza ha esonerato Blessin, promuovendo sulla panchina del Genoa Alberto Gilardino, già al comando della primavera. Niente di definitivo, visto che la decisione dei vertici è stata quella di farlo allenatore “ad interim”, ovvero finché non si troverà un tecnico definitivo. Intanto, giovedì, contro il Sudtirol (l’underdog per eccellenza, all’ottavo posto nella sua prima stagione in B) Gilardino sarà li, in panchina, a guidare i suoi verso la vittoria.

Diventano così sei gli ex campioni del Mondo italiani seduti sulle panchine della Serie B. Oltre all’attaccante di Biella, che a Berlino giocava con la maglia numero 11, ci sono: Fabio Cannavaro alla guida del Benevento, Daniele De Rossi con la Spal, Fabio Grosso sulla panchina del Frosinone e Filippo Inzaghi al comando della Reggina. Dei giganti del pallone che, abbandonato (a loro malgrado) il calcio giocato, non hanno riposto la spada nel fodero, ma continuano a scrivere la storia dello sport italiano, che forse non è ancora pronto a lasciarli andare.

Aggiornato il 06 dicembre 2022 alle ore 16:43