
Grande interesse ha suscitato la visita in Italia della principessa romena Silvia Andronik Cantacuzino, discendente dagli imperatori bizantini Andronico Comneno e Giovanni Cantacuzeno, ma anche dal principe Vlad III Basarab Draculesti, Voivoda di Valacchia, detto Tepes ovvero l’impalatore, molto più noto, in romanzi e film, come Conte Dracula. La principessa, accompagnata dal giovane figlio Gabriel, ha partecipato al capitolo italiano dell’Ordine del Drago, storico sodalizio cavalleresco di legittima tradizione ortodossa, fondato, con la benedizione del Patriarca Dionisio III di Costantinopoli, da un altro suo antenato, Costantin Cantacuzino, letterato e diplomatico, storiografo e filosofo, che studiò anche a Venezia e all’Università di Padova, dove è ancora conservato il suo ricordo, oltre che un suo ritratto e un suo mezzo busto.
Ad accogliere i principi in Italia sono stati i rappresentanti dell’ordine (il delegato barone Antonio Imperatore e il consigliere barone Roberto Jonghi Lavarini), l’illustre professore Roberto Spreti Malmesi Griffo Focas di Cefalonia (presidente dell’Unione della Nobiltà dell’Impero Romano e dell’Ecumene Ortodossa, consultore della Pontificia Accademia di Teologia con delega al dialogo ecumenico, docente universitario di bioetica, imprenditore internazionale, anche lui principe bizantino), la nobile Maya Bubashvili (delegata della Cristianissima Real Casa Bagrationi Imereti di Georgia e del Grande Caucaso), il barone Alessio Tommasi Baldi (delegato della Casa Reale araba cristiana maronita libanese dei Ghassanidi), il duca Costantino Agelasto Sevastopolo e il nobile avvocato professore Attilio Vaccaro Belluscio (docente universitario di diritto bancario).
Silvia Andronik Cantacuzino, donna molto religiosa, legata alle millenarie tradizioni di famiglia, ha fatto visita a diverse chiese ortodosse e cattoliche, incontrando sacerdoti e fedeli, parlando con loro di storia, arte, cultura e di dialogo ecumenico, pregando per l’unità dei cristiani e la pace nel mondo.
Oggi l’Ordine del Drago (presente in Romania, Moldavia, Ungheria, Serbia, Italia e, in tutto il mondo, tramite le comunità rumena e ortodossa) si occupa, in collaborazione con le autorità locali, soprattutto, di attività culturali, sociali e caritatevoli, ma, anche di relazioni internazionali (turistiche, commerciali, geopolitiche di dialogo e diplomazia parallela nell’area eurasiatica, con particolare riferimento ai Carpazi e alla Bucovina romena, alla regione di Odessa, ai Balcani e al Kosovo serbo, al concreto sostegno alla Chiesa Ortodossa canonica).
Aggiornato il 09 giugno 2025 alle ore 09:36