Il disagio mentale non è un lusso per radical chic

Avere bisogno di un aiuto e di un supporto psicoterapeutico, specie nella società odierna e nel post Covid, non è più da considerare una stravaganza e tanto meno un lusso. È semplicemente una necessità. Come quella di andar dal dentista o dall’oculista. E allora perché, al netto dei “bonus psicologo” che però vengono dati solo a chi ha un Isee da miserabile, a esempio le casse mutue private, vedi la nostra Casagit o le Generali, continuano a considerarlo un disagio di serie C? La Casagit rimborsa dieci mesi lanno di psicoterapia e con massimali molto bassi: 30 euro a seduta.

Ma se – facciamo un esempio personale – una persona che ha perso in circostanze drammatiche la propria compagna vedendola morire sotto i propri occhi in un pomeriggio di luglio di quasi 3 anni orsono, da questa psicoterapia trae beneficio? La risposta è semplice: i soldi ce li mette lei, cioè questa persona. In compenso per anni si sono rimborsate pure le aspirine e ci sono giustamente ottimi privilegi per chi va da dentisti convenzionati. Resta un mistero il perché la psicoterapia sia considerata di serie C e invece la psichiatria che ti droga con psicofarmaci come quelli che si danno per tenere buoni i carcerati militi invece nella serie A. Non sarebbe l’ora di rivedere i pregiudizi sulla psicanalisi e la psicoterapia e con essi anche i tariffari?

Come al solito in Italia per ottenere cambiamenti “ci deve scappare il morto” e talvolta non basta neppure quello.

Aggiornato il 07 aprile 2025 alle ore 10:30