Farsi sentire in questo grande marasma che è il nostro Paese, e in un’epoca in cui la soglia dell’attenzione sembra essersi ridotta drasticamente, è sempre più complicato. E allora bisogna per forza di cose rilanciare, dirla o farla sempre più grossa e combattere sgomitando con un’infinità di altre variabili. Per qualche giorno sono riusciti a conquistare la scena i raver, neanche volendolo, a causa della salita al potere di un nuovo governo che aveva l’intenzione di presentarsi nel migliore dei modi agli elettori della propria area politica: guardate, facciamo davvero quello che avevamo promesso! Come se di fatto il rave causasse un problema all’intero Paese e non al massimo a chi vive nelle vicinanze. Fatto sta che quello conveniva e quello è stato fatto, perché a far una legge pasticciata ci vuole poco e a liberare un luogo abbandonato ancor meno. I raver per conformazione hanno deciso di non diventare ospiti dei vari talk show e con buona pace degli italiani l’argomento è andato scemando. L’argomento anarchici è riuscito a restare più tempo in tendenza, complici anche le visite di alcuni parlamentari in carcere. Un Paese intero sembrava dover dire la propria sul 41 bis, favorevoli e contrari.
Un altro, l’ennesimo argomento del momento che sugli italiani non aveva e non ha nessuna ricaduta. Ennesimo argomento di distrazione, che scemando ha poi lasciato spazio al tema rom, che tra i media televisivi pareva essere diventata un’emergenza nazionale. Il meccanismo è sempre lo stesso purtroppo: utilizzare il fatto del momento e parlarne all’infinito, non risolvere niente come società, e poi passare al prossimo, in un meccanismo dei media tritacarne di ogni cosa. Negli ultimi mesi quindi un gruppo di ambientalisti, diventato famoso per i blocchi stradali che facevano imbestialire molte persone, ha dovuto reinventarsi, in modalità sempre nuove e sempre più eclatanti. Quelle azioni non bastavano, non bastavano più perché nuovi argomenti arrivavano da tutte le parti. I blocchi erano poco, e i media hanno necessità di notizie nuove.
Iniziano così gli sfregi prima nei musei poi sulle grandi opere delle città italiane: Palazzo Vecchio a Firenze, il monumento al Duomo di Milano, la Fontana della Barcaccia di Roma. Tra tutti gli ambientalisti esistenti, tra tutti gli scienziati che si occupano di ambiente e cambiamento climatico, il nostro sistema di informazione prevede che a diventar famosi e a ricevere attenzione sia chi la spara più grossa di tutti. Nel mentre la differenza con il passato è inesistente, ed è alimentata molto spesso da quotidiani che cercano di attirare odio nei confronti dell’avversario politico oppure da vicende che con i fatti concreti della politica non c’entrano. Purtroppo per gli ambientalisti che volevano un po’ di visibilità, purtroppo per tutti gli altri che volevano solo diventar famosi almeno un giorno, purtroppo per tutti noi italiani, c’è qualcuno che è diventato il nuovo argomento almeno per un po’: l’orsa JJ4. Qualsiasi cosa accadrà non accadrà niente, e anche l’orsa dovrà rassegnarsi. Dopo di lei c’è qualcun altro come nuovo personaggio. Forse un’oca impazzita, forse ambientalisti ancora più scatenati, forse una battuta infelice di un qualche consigliere comunale. Lo show continua, e per dirla alla Bonolis: “Avanti un altro!”.
Aggiornato il 15 aprile 2023 alle ore 10:39