Non parlerò delle vicende private descritte nel libro di un ex magistrato in stato di quiescenza. Non lo farò semplicemente perché non mi interessano i fatti altrui e gradisco ricevere identico trattamento.
Mi sorprende, invece, che temi ben più rilevanti non suscitino, neppure tra i colleghi, analogo interesse.
Parlo dei referendum sulla Giustizia, e, in particolare, di quelli sulla responsabilità civile e sulla separazione delle carriere. Capisco che l’immagine di una coppia abbracciata in top class emani un fascino quasi irresistibile. Nondimeno, tutto il resto non è meno importante. Ma, sul resto, è calato il silenzio. Il resto non fa notizia.
È vero: non fa notizia. Fa danno. Non è democratico.
Aggiornato il 08 ottobre 2021 alle ore 17:27