
“Obbligo vaccinale? È l’extrema ratio”. Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” su Radio Cusano Campus.
“Raggiunto l’80 per cento della popolazione completamente vaccinata, avremo un’ulteriore riduzione di contagi, ricoveri e decessi, quindi Paese in sicurezza –ha detto – non c’è una percentuale magica, ma alcuni scienziati ritengono che con l’80 per cento di vaccinati vengono protetti sia i vaccinati sia i non vaccinati. Di obbligo possiamo parlare già da subito, ma ci sono tanti fattori da considerare, ad esempio il percorso burocratico per avere un ok definitivo su tutti i vaccini”.
E ancora: “L’altra cosa da considerare sono le decisioni degli altri Paesi. E poi capire se l’obbligo serve per tutti o solo per alcune categorie. Quando si parla di obbligo bisogna esprimere un po’ meglio il quando, il chi e con quale vaccinato. Credo che in questo momento non serva parlarne più di tanto, ma tenerlo come opzione in extrema ratio”.
“Si può contestare il Green pass – ha detto Sileri – ma bisogna spiegare a cosa serve. È chiaro che il Green pass sia una spinta verso la vaccinazione. È un fatto che da quando si è introdotto il Green pass è stata piegata la curva dei contagi. L’intervento, attraverso il Green pass e quindi attraverso vaccinazione e diagnostica, ha ridotto il contagio e scovato alcuni positivi che non rientrano in catene di contagio note”.
“Si è sempre detto che si sarebbe valutata l’eventuale estensione a seconda dell’andamento epidemiologico e dell’avanzata della vaccinazione – ha proseguito – al momento la circolazione del virus è sotto controllo, la vaccinazione sta andando molto bene, quindi c’è stato solo questo aggiustamento, comunque l’opzione di un’ulteriore estensione del Green pass è sempre nel cassetto. Più andiamo avanti con la vaccinazione meno sarà necessario procedere a ulteriori estensioni. Andiamo a vaccinare gli over 50 non ancora vaccinati, perché sono loro i soggetti più a rischio”.
“Il Green pass è un mezzo di contenimento del virus – ha terminato – sopra i 12 anni vi è un vaccino disponibile quindi si associa alla possibilità di avere il green pass. Non credo che l’esonero possa facilitare o peggiorare la vita al Green pass. Anzi, un’estensione a tutta la popolazione vaccinale è una misura di sicurezza. Non farei distinzioni di età, procediamo con la vaccinazione per tutta la popolazione vaccinabile. Magari nelle fasce di età più giovani sarebbe giusto garantire il tampone gratuito, anche se il mio consiglio è comunque di vaccinarsi. Secondo me andrebbero estesi anche i test salivari. Forse un anno fa potevano essere prematuri, perché i primi approvati erano meno affidabili, oggi sono molto più affidabili. Quando hai un bambino di 8-10-12 anni è più semplice fare un test salivare”.
Aggiornato il 01 luglio 2022 alle ore 16:02