In un mondo dove gli influencer invitano a comprare ciabatte a mille euro e i cosiddetti follower a migliaia corrono ad acquistarle pur guadagnando mensilmente meno di quella cifra, la commemorazione avvenuta al cimitero di guerra inglese di Foiano della Chiana, piccolo centro non distante da Arezzo, è un respiro di aria fresca.

L’ameno borgo della Val di Chiana ha rappresentato una delle tappe principali dell’edizione 2021 de “La Colonna della libertà”, evento itinerante di mezzi militari risalenti alla Seconda guerra mondiale, considerata la più grande manifestazione del genere in Italia per rievocare l’apporto dato dalle Forze militari alleate nella guerra di Liberazione dal nazifascismo. Ogni anno, in occasione delle celebrazioni della Liberazione (quest’anno causa pandemia l’avvenimento è stato posticipato), la colonna con un itinerario diverso tocca i centri della memoria dell’ultima fase della campagna d’Italia. Veicoli e mezzi di ogni tipo con equipaggi in perfette divise storiche rappresentanti degli Eserciti alleati ripercorrono le stesse strade che videro protagonisti uomini e mezzi durante la guerra.

La Colonna della Libertà, composta in marcia da 120 mezzi militari storici fra cui autoblindo e veicoli anfibi oltre a camion, jeep e moto e 350 partecipanti in uniforme provenienti anche da Usa, Regno Unito, Canada si trasforma in attraente esposizione statica durante le soste nei centri urbani e nei luoghi storici.

L’apice dell’emozione è stato però raggiunto durante la deposizione di mazzolini di fiori nelle tombe del cimitero di guerra da parte di volontarie in impeccabile uniforme da crocerossine dell’epoca. La parata era scandita da ordini impartiti da un sergente maggiore del Reggimento Scottish Guards e accompagnata dalle note della marcia lenta The Garb of Old Gaul eseguita dalle cornamuse. La commozione ha avuto la meglio anche su coloro che apparivano più duri tra la folta folla che assisteva.

Il cimitero dei caduti della Seconda guerra mondiale a Foiano, al pari di quelli presenti in tutto il mondo, si presenta agli occhi del visitatore con un perfetto ordine geometrico delle tombe disposte in un prato verde tenuto alla perfezione. I marmi, uguali e delle stesse dimensioni, sembrano far presente che tutti i soldati sono morti per uno stesso obiettivo, senza distinzione alcuna. La commemorazione ce lo ha rammentato ancora una volta.

Aggiornato il 21 giugno 2021 alle ore 10:49