Un altro viadotto sulle autostrade liguri, ieri, è stato chiuso al traffico dei mezzi pesanti ed è sotto stretto controllo, a quasi tre anni dalla tragedia del Ponte Morandi, un fatto estremamente grave.
Noi da tre anni stiamo dicendo che la sicurezza dei cittadini deve essere al primo posto in un Paese civile ma oggi viene alla luce che in questo tempo esistono ancora viadotti e ponti non controllati, abbiamo passato un anno sospeso nella pandemia con scarsa circolazione di persone e mezzi e non siamo stati in grado di mettere mano con determinazione all’esecuzione di questi lavori improcrastinabili, una grandissima occasione mancata.
Non sta a noi dare colpe, ma le soluzioni sono solo due: o il degrado è così vasto da non sapere dove iniziare e si lavora quindi per cercare di mettere toppe dove possibile, oppure manca la reale volontà di portare a termine la rimessa in sicurezza da parte di chi gestisce la concessione. Speriamo che qualche autorità possa capire quale sia la verità e possa porre rimedio.
Certo non è semplice ora consentire la circolazione dei mezzi e fare i lavori urgenti, ma è evidente che siamo in grandissimo ritardo e la memoria del 14 agosto lo certifica ogni giorno. Ci sono alcuni elementi che ci fanno riflettere, abbiamo fatto la scorsa settimana un’audizione alla VIII e IX commissione della Camera dei deputati in seduta riunita proprio per parlare di questi problemi, quasi nessun media lo ha citato, escluso un Tg nazionale e media locali, ma questo incontro è stato molto importante. Non per la nostra presenza, ma per le tematiche trattate.
La chiusura del viadotto ligure ieri è stata anche messa un po’ in sordina e ci chiediamo perché, facciamo alcune riflessioni ed anche per questo stiamo organizzando un incontro con tutti i parlamentari piemontesi e liguri (regioni con maggior numero di vittime) per confrontarci con loro sulla questione e provare a raccontare dalla nostra viva voce il nostro punto di vista, ma siamo ovviamente disposti a parlare con tutti coloro che lo vorranno.
Pensiamo che queste tematiche abbiano molta rilevanza, certo i media in questo momento hanno il bisogno di parlare della pandemia, della ripartenza del nostro Paese, del Recovery, tutte questioni importanti e di grande attualità. Noi speriamo che un po’ di attenzione torni alle infrastrutture, alla concessione, alla messa in sicurezza del nostro patrimonio ed alla presa di coscienza vera dei rischi a cui sono ancora sottoposti migliaia di cittadini. Speriamo che si ragioni sulla favola di Biancaneve magari in futuro, evitando di sollevare ora polveroni per non far vedere il carro armato che sta giungendo. Grazie per l’attenzione.
(*) Presidente Comitato Ricordo Vittime Ponte Morandi
Aggiornato il 12 maggio 2021 alle ore 12:05