Che la categoria degli idioti sia la più prolifica per definizione è, come si dice, un fatto notorio, vale a dire uno di quei fenomeni a frequenza statistica pari a 100 su 100.
Meno evidente, ma non meno insidiosa, è la pericolosità degli idioti, i quali, sospinti da un furore etico scevro di dubbi e ripensamenti, perseguono ad ogni costo la realizzazione di ciò che ritengono coincidere con il bene, meglio se “supremo”.
Sarebbe ora di finirla di guardarli con sufficienza, trascurando i danni che infliggono alle libertà altrui, che calpestano con noncuranza, riscrivendo anche la Storia. Oggi è toccato a Mozart – a Mozart, capite? – essere espulso dalle Università del Regno Unito. Domani, chissà...
Il proliferare incontrollato di progetti di legge che vorrebbero punire col rigore del carcere parole o frasi sconvenienti è la cartina al tornasole della sintesi tra stupidità e irriducibilità giacobina.
Dovremmo preoccuparci di aprire le menti, non di chiudere le porte. La tolleranza è la cultura degli uomini liberi, non il prodotto della paura.
Propongo, dunque, di anteporre alla lista dei firmatari dei progetti di legge in materia di reati d’opinione una breve proposizione, utile a chi legge: consapevoli di essere degli imbecilli.
Aggiornato il 02 aprile 2021 alle ore 19:42