Per la gioia di tutti, come un regalo natalizio, sembrerebbe davvero arrivare a buon fine la diffusione del vaccino che servirà a contrastare questa pandemia. Indubitabilmente le industrie farmaceutiche hanno fatto un lavoro straordinario e storico nel mettere a disposizione dell’umanità, in così pochissimo tempo, un farmaco capace di contrastare il virus Covid. In Italia il Governo e Domenico Arcuri, commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus, annunciano che tutti gli italiani che vorranno sottoporsi al vaccino anti-Covid potranno farlo entro l’estate o, al più tardi, l’autunno del 2021. Tale operazione di vaccinazione di massa costerà all’Italia un miliardo e mezzo di euro, che è il calcolo fatto dalla trasmissione Report, moltiplicando 202 milioni di dosi per il costo medio dei farmaci. Si è potuti arrivare a questa stima del costo del piano vaccinazione grazie ad un tweet pubblicato da Eva De Bleeker, segretario di Stato per il bilancio del Belgio, che ha per errore postato una tabella riservata contenente il valore dei contratti stipulati dall’Unione europea con le diverse case farmaceutiche che hanno firmato accordi con l’Ue. Accordi che dovevano essere coperti da “segreto” e che invece sono diventati pubblici.
Dalla tabella emerge quindi che il vaccino più costoso è quello di Moderna (18 euro a dose), seguito a quello di Pfizer/Biontech (12 euro a dose). Le due case farmaceutiche dovrebbero essere le prime ad ottenere il via libera dall’Ema, l’agenzia europea per i medicinali. Altri vaccini hanno costi ancora più contenuti ma sono ancora in fase di approvazione o di sperimentazione. La domanda che sorge spontanea perché ci sono queste importanti differenze di prezzo tra le varie case farmaceutiche? E perché in Italia si è puntato su quello più caro? Ma Arcuri ha uno strano modo di ragionare e lo dimostra la dichiarazione fatta a proposito dell’acquisto delle siringhe: “Penso di avere e di non aver voglia di divulgare informazioni sufficienti per giustificare per quale strana ragione abbiamo comprato delle siringhe molto più performanti di altre e perché debba spiegare come mai abbiamo provveduto a questo acquisto”. Ora, visto che i soldi manovrati non sono quelli personali del signor Arcuri, ma quelli del popolo italiano, pagati con le tasse, mi sembrerebbe doveroso avere un serio controllo di come vengono spesi e con che logica. Non vorrei che tra qualche tempo scoprissimo che una piccola percentuale del prezzo di tutto sia finito in tante tasche di personaggi oscuri e che, in tempi difficili, riescono a fare affari d’oro.
Aggiornato il 19 dicembre 2020 alle ore 10:39