Voglia di riforma (giudiziaria)

Ci sono due modi per fare uso del cosiddetto modello 45 (per i profani: il registro in cui si iscrivono procedimenti in una fase nella quale non c’è ancora un indagato o deve essere chiarita la rilevanza penale del fatto): uno legittimo, che permette la raccolta di informazioni sulla base delle quali decidere se vi sia o no materia per “passare” al modello 21 (il registro delle notizie di reato vere e proprie); uno strumentale, e pertanto illegittimo, che consente all’Autorità Giudiziaria di affacciarsi in vicende che esorbitano dalle attribuzioni definite in Costituzione.

Poiché le valutazioni sono sempre discrezionali - non fate i furbi, ragazzi: leggete che cosa dicono le sezioni unite della Cassazione sul 335; non ci provate... - ecco spiegato il potere di cui dispone l’Autorità Giudiziaria, che è fatta di uomini, i quali, come tutti gli esseri umani, sono preda di tentazioni.

Nella maggior parte dei casi, quel potere è esercitato correttamente; in altre occasioni, purtroppo, è un grimaldello per invadere gli spazi vitali di altri poteri sorretto dalla (pretestuosa invocazione del principio di) obbligatorietà dell’azione penale.

Ricordate le azioni giudiziarie contro gli istituti finanziari accusati di avere speculato sullo spread? Ricordate le inchieste a tutto campo (nella galassia intera, per dirla tutta) di alcuni magistrati? Vogliamo parlare di Ilva, visto che ci siamo?

Io lo so (e lo sa la maggior parte degli avvocati) che la quasi totalità dei magistrati non supera la linea di confine tracciata dalla Costituzione. Mi interessano gli altri, però: quelli che lo fanno e che agiscono con l’apparente copertura di legge e giurisprudenza. Ecco perché dico che il sistema va cambiato e riscritto. Così non si può più andare avanti. Non mi basta la prescrizione. Non mi basta la separazione delle carriere.

Non c’è nulla, oggi, che possa bastarmi, se non una riforma seria, che sterilizzi gli interventi che squilibrano la democrazia. Una riforma che gli inetti al governo (e chi li dirige nell’ombra) non vogliono e, purtroppo, non sanno neppure immaginare.

Aggiornato il 18 novembre 2019 alle ore 10:33