Mettete insieme un imprenditore e una onlus che si occupa di ragazzi con disabilità mentale e fisica e otterrete il primo “Albergo Etico” d’Italia (ne esiste uno simile solo in Argentina).
La struttura, nata 9 mesi fa a Roma in zona Flaminio, impiega giovani con vari handicap e li affianca a professionisti del settore alberghiero. L’idea è venuta ad Antonio Pelosi, discendente di una famiglia di imprenditori, che dopo essere rimasto in coma al seguito di un grave incidente in moto, ha deciso di occuparsi degli altri facendo volontariato presso associazione benefiche di Roma. E proprio per aiutare i ragazzi in difficoltà ha deciso di inserirli nel suo hotel garantendo loro dei tirocini formativi. Il suo scopo è quello di abbattere barriere non solo architettoniche ma anche culturali.
Situato in un edificio di inizio Novecento che fino a qualche anno fa ospitava un istituto religioso, l’Albergo Etico trae ispirazione dall’omonima struttura nata ad Asti nel 2014, che impiega però unicamente ragazzi con la sindrome di Down.
Ad oggi nella struttura lavorano stabilmente 22 persone di cui 11 con disabilità, esiti di post-coma, sindrome di Down e sindrome di X fragile. Le mansioni sono diverse e vengono assegnate in base al curriculum. Alla reception ad esempio lavora Clara, 32 anni, non vedente, laureata in traduzione ed interpretazione di conferenza, che parla correntemente 4 lingue. Tante caratteristiche che la rendono indispensabile per l’accoglienza degli ospiti.
La speranza è quella inserire all’interno del progetto quanti più lavoratori con disabilità possibile, coniugando l’aspetto dell’inclusione con quello aziendale, in modo da fornire un valido supporto ai giovani che un domani vorranno lavorare in altre strutture. Rispetto a qualche mese fa, l’hotel ha ampliato le sue zone ricettive: la reception è più grande, la sala per le colazioni è stata costruita ex novo e le 18 camere sono state completamente ristrutturate.
Il progetto solidale è totalmente no profit: tutti i guadagni infatti vengono utilizzati per pagare gli stipendi, l’affitto, i costi fissi e i debiti di avviamento. Quello che avanza viene devoluto invece ad altre onlus che si occupano di disabili. Un’idea imprenditoriale nata da poco, ma che si sta diffondendo a macchia d’olio in tutta in Italia visto che quest’anno nasceranno altri due alberghi etici, uno a Pistoia e l’altro nelle Cinque Terre. E nel 2020 toccherà a Matera aprire le sue porte a questa iniziativa sociale.
Aggiornato il 01 ottobre 2019 alle ore 13:10