
Girare in città in automobile, soprattutto nei grandi centri urbani, è sempre più difficile e snervante, non solo per le buche, per le innumerevoli barriere architettoniche, per il traffico o perché il parcheggio è introvabile. La situazione spesso in alcune ore della giornata diventa ingestibile per chiunque di noi, ma si complica in modo esponenziale se a doversi muovere è una persona con disabilità. In questi casi dovrebbe venire in aiuto il contrassegno disabili, che consente almeno di parcheggiare negli spazi riservati quando non sono occupati impropriamente e di percorrere con gli appositi mezzi le corsie preferenziali che hanno il permesso del comune, e ancora poter passare nelle zone a traffico limitato senza prendere contravvenzioni. Ma è tutto così semplice? Proprio no! C'è ancora tanto da fare e c'è qualcuno che sta lavorando da tempo per ottenere questo risultato. Se non ci si fosse messo di traverso questo governo, che andando a gambe all'aria ha reso sul finale tutto più complicato.
Intanto abbiamo chiesto all'ingegner Stefano Brinchi, presidente e amministratore delegato di Roma Servizi per la Mobilità, come si richiede un permesso Ztl per tutti i cittadini e per i portatori di disabilità.
L'erogazione dei permessi è una delle attività che Roma Servizi per la Mobilità eroga alla cittadinanza per conto di Roma Capitale. Le autorizzazioni a transitare nelle Zone a traffico limitato sono rilasciate solo alle categorie previste dalla vigente normativa. Tra esse figurano anche le persone con disabilità o temporaneo impedimento fisico. Se ad offrire il servizio è una ditta titolare di appalto e contratto con la Pubblica Amministrazione, cosi come previsto da una delibera del 2018, possono essere autorizzati tanti veicoli quanti ne sono indicati nello stesso contratto. Un privato cittadino che per un temporaneo problema fisico deve recarsi in Centro non potendo utilizzare il trasporto pubblico può invece chiedere un permesso di circolazione con validità non superiore a 27 giorni rinnovabile fino a tre mensilità. Per ottenerlo deve inviarci, tramite fax, posta o pec, la documentazione medica e pagare gli oneri concessori, circa 10 euro per ogni giorno di autorizzazione, più le imposte di bollo e i diritti di istruttoria (in tutto altri 92 euro). Chiunque voglia informazioni ancora più dettagliate può consultare l'apposita sezione Ztl sul sito romamobilita.it".
Avevamo parlato poco tempo fa con il Presidente Nazionale di Anglat (Associazione Nazionale Guida Legislazioni Andicappati Trasporti) Dott. Roberto Romeo, di un progetto che riguardava la Banca Dati Nazionale dei contrassegni europei di parcheggio per disabili. A che punto è il progetto?
Si tratta di un fondo per la mobilità per le persone con disabilità, inserito nella precedente Legge di Bilancio 2019 che prevede 5 milioni di euro attestati al Ministero dei Trasporti. Abbiamo avviato una serie di incontri con le istituzioni competenti, però poi il Decreto che di fatto doveva rendere operativi questi 5 milioni con delle progettualità, con la caduta del governo nei giorni scorsi, ancora non è stato scritto. Bisogna attendere il nuovo governo e auspichiamo che ci sia lo stesso Sottosegretario Zoccano che ha lavorato incisivamente e ha voluto fortemente questo fondo.
Se ci fosse un altro Sottosegretario, al posto dell'efficiente Vincenzo Zoccano, si dovrebbe aspettare di più?
Questo non lo so, ma certamente solleciteremmo perché la cosa andasse comunque a buon fine. La competenza è del Ministro dei Trasporti sentito il Ministro per le Disabilità e la Famiglia. Auspichiamo che prima della fine dell’anno venga emanato il Decreto e che il Sottosegretario Zoccano sia presente nella nuova compagine di governo, per poter continuare insieme a lui a lavorare in maniera più incisiva per il benessere delle persone con disabilità e delle loro famiglie.
Con quei cinque milioni cosa ci si auspica di fare?
Come Anglat abbiamo espresso chiaramente la richiesta al Ministero dei trasporti che venga istituita la Banca Nazionale dei Contrassegni Europei di parcheggio per disabili (Cude), questa è la base fondante per tutte quelle soluzioni tecnologicamente avanzate che potranno essere realizzate successivamente, per poter consentire ai titolari di Cude la possibilità di muoversi liberamente nelle Zone a Traffico Limitato che cambiano nella gestione delle varie città. Per esempio, io non sono residente a Roma e ho quindi inviato all'Agenzia della Mobilità di Roma la richiesta di accesso Ztl. Quindi grazie al Cude, abbinato alla segnalazione della targa mi sono inserito con il mio numero di contrassegno nella “white list” della Ztl in modo tale che quando io entro vengo riconosciuto e non vengo sanzionato. Per questo è importante una banca dati unica nazionale, perché tutti i comuni possano inserire i dati non sensibili dei contrassegni, nel rispetto della normativa sulla privacy, per consentire ai comuni di avere le informazioni necessarie per il controllo dei varchi, senza creare difficoltà di accesso alla persona con disabilità. Questa è la richiesta forte, importante, per la categoria, che abbiamo fatto al Mit, altrimenti non si va da nessuna parte.
@vanessaseffer
Aggiornato il 01 settembre 2019 alle ore 17:12