
Il difficile smaltimento della plastica monouso è una delle emergenze ecologiche mondiali e i tentativi della comunità scientifica di sensibilizzare tutti gli attori coinvolti ha cominciato a dare i suoi primi frutti considerato che molti governi, amministrazioni locali e aziende si stanno impegnando per limitarne al massimo l’utilizzo cercando alternative efficaci.
Ma c’è una minaccia per la salute del nostro pianeta di cui ancora si sta parlando troppo poco ma che ha indubbiamente effetti devastanti per l’ambiente terreno e marino e che inquina probabilmente ancora di più dei materiali plastici: si tratta dei mozziconi di sigaretta, di cui gli incauti ed incivili fumatori si sbarazzano, dopo averla consumata, gettandola ovunque, per la strada, sulle spiagge e nella natura.
I filtri delle sigarette tradizionali sono prodotti con acetato di cellulosa, un materiale plastico altamente inquinante che impiega oltre dieci anni per decomporsi; per non parlare delle sostanze tossiche presenti nel tabacco che, se non correttamente smaltite, vengono rilasciate in natura con conseguenze spesso ancora più dannose rispetto alla plastica monouso.
Ogni anno ne vengono prodotte 5,6 trilioni di cui i due terzi vengono smaltiti in modo improprio: ben 4,5 trilioni di filtri vengono abbandonati nell’ambiente rendendo i mozziconi di sigaretta una delle principali cause di inquinamento plastico nel mondo e rappresentano il 40 per cento dei rifiuti che vengono rinvenuti nelle ripuliture di ambienti costieri e urbani.
I danni di questi micidiali rifiuti possono colpire sia la fauna, terrestre ed acquatica, come ben testimoniato da questa efficace ma non sufficientemente diffusa campagna pubblicitaria https://www.adsoftheworld.com/media/print/nobuttsorg_lobster, ma impattano anche in maniera irrecuperabile il suolo e la vegetazione: secondo una recente ricerca universitaria inglese https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0147651319307481?via%3Dihub, la presenza di filtri di sigarette nel terreno riduce la germinazione dei semi ed il naturale sviluppo delle piante in una percentuale che sfiora, per alcune specie, il 30 per cento.
Nel corso dello stesso studio, i ricercatori hanno rilevato che l’abitudine di disfarsi dei mozziconi di sigaretta gettandoli a terra è un gesto socialmente ancora troppo accettato e probabilmente, oltre ad una maggiore informazione rispetto ai danni ambientali provocati, sarebbe necessario agire proprio su questa cattiva abitudine.
Lodevole, a questo proposito, la campagna Cambiagesto promossa da Philip Morris Italia con il patrocinio del comune di Palermo che, per tutta l’estate e fino al 31 agosto, ha coinvolto il litorale palermitano di Mondello con l’obiettivo di sensibilizzare i bagnanti e promuovere comportamenti virtuosi e sostenibili per l’ambiente. Nell’ambito dell’iniziativa, sono stati distribuiti 8mila posaceneri tascabili in materiale riciclabile e sono stati posizionati sul lungomare 10 grandi raccoglitori in cui tutti i bagnanti sono stati invitati a gettare i mozziconi usati o rinvenuti sulla spiaggia.
Insomma, che la sigaretta uccida è risaputo. Ma, incredibilmente, è letale anche da spenta.
Aggiornato il 01 settembre 2019 alle ore 17:02