Il Mediterraneo diventa, ancora una volta, teatro di stragi. La prima è avvenuta in Tunisia. La seconda, nell’Egeo. Al largo della costa tunisina sono stati almeno quarantotto i migranti morti nel naufragio di un barcone. Secondo quanto si è appreso da fonti della sicurezza, a bordo dell’imbarcazione ci sarebbero state circa centottanta persone, tra cui un’ottantina provenienti da altri paesi africani, oltre a cittadini tunisini. Sessantasette persone sono state salvate. Al largo delle coste turche, invece, sono morti nove migranti, tra cui sei bambini, dopo che il motoscafo sul quale viaggiavano è affondato. Rispetto a quanto si è appreso, l’imbarcazione ha accusato un’avaria nel distretto di Demre, nel golfo di Antalya, luogo frequentato da numerosi turisti. Cinque persone sono state tratte in salvo e una ancora dispersa.
Le vittime sono due uomini, una donna e sei bambini. I migranti stavano cercando di raggiungere l’Europa. Quale fosse la meta effettiva non è dato sapere. L’approdo in un Paese dell’Unione europea più vicino alla loro rotta è la piccola isola greca di Kastellorizo, di fronte alla cittadina turca di Kas. Le identità e la nazionalità delle vittime non sono state rese note. Frattanto, i servizi marittimi spagnoli hanno salvato duecentoquaranta migranti che cercavano di attraversare il Mediterraneo dal Nord Africa, a bordo di undici barconi. Uno degli immigrati è annegato. È quanto hanno dichiarato gli stessi servizi. Ma si registra una precisazione: dopo aver salvato quarantuno migranti da un barcone che stava affondando, è stato avvistato un cadavere galleggiare. Gli altri sopravvissuti sono stati recuperati dalle altre imbarcazioni avvistate tra ieri e oggi. Secondo le ultime stime dell’Onu, sono seicentosessanta i migranti morti quest’anno mentre hanno provato ad attraversare il Mediterraneo. Nei primi quattro mesi del 2018, 22.439 migranti hanno raggiunto le coste europee.
Aggiornato il 04 giugno 2018 alle ore 14:10