lunedì 4 giugno 2018
Il Mediterraneo diventa, ancora una volta, teatro di stragi. La prima è avvenuta in Tunisia. La seconda, nell’Egeo. Al largo della costa tunisina sono stati almeno quarantotto i migranti morti nel naufragio di un barcone. Secondo quanto si è appreso da fonti della sicurezza, a bordo dell’imbarcazione ci sarebbero state circa centottanta persone, tra cui un’ottantina provenienti da altri paesi africani, oltre a cittadini tunisini. Sessantasette persone sono state salvate. Al largo delle coste turche, invece, sono morti nove migranti, tra cui sei bambini, dopo che il motoscafo sul quale viaggiavano è affondato. Rispetto a quanto si è appreso, l’imbarcazione ha accusato un’avaria nel distretto di Demre, nel golfo di Antalya, luogo frequentato da numerosi turisti. Cinque persone sono state tratte in salvo e una ancora dispersa.
Le vittime sono due uomini, una donna e sei bambini. I migranti stavano cercando di raggiungere l’Europa. Quale fosse la meta effettiva non è dato sapere. L’approdo in un Paese dell’Unione europea più vicino alla loro rotta è la piccola isola greca di Kastellorizo, di fronte alla cittadina turca di Kas. Le identità e la nazionalità delle vittime non sono state rese note. Frattanto, i servizi marittimi spagnoli hanno salvato duecentoquaranta migranti che cercavano di attraversare il Mediterraneo dal Nord Africa, a bordo di undici barconi. Uno degli immigrati è annegato. È quanto hanno dichiarato gli stessi servizi. Ma si registra una precisazione: dopo aver salvato quarantuno migranti da un barcone che stava affondando, è stato avvistato un cadavere galleggiare. Gli altri sopravvissuti sono stati recuperati dalle altre imbarcazioni avvistate tra ieri e oggi. Secondo le ultime stime dell’Onu, sono seicentosessanta i migranti morti quest’anno mentre hanno provato ad attraversare il Mediterraneo. Nei primi quattro mesi del 2018, 22.439 migranti hanno raggiunto le coste europee.
di Manlio Fusani