Questione di categorie

Serial Griller

Le razze ci sono, si accudiscono, si accarezzano, si sfamano, addirittura si tosano e si premiano. Ciò non comporta che un cocker spaniel sia superiore ad un collie, essendo, alla fin fine, tutti e due cani. Per gli umani è diverso, perché in effetti la razza superiore c’è e si erge nitida e risonante. L’homo ordinarius, magari illustre scienziato, archistar o luminare della medicina, ma anche bancario, impiegato, operaio, bracciante, se sbaglia, paga. Il magistrato, homo superior, può inscenare tragedie, come quella di Enzo Tortora e di altre migliaia di vite spezzate, senza correre altro terribile rischio se non quello d’essere punito con immediata ed efferata promozione. Il sottoscritto di pura razza inferiore, per aver utilizzato la parolaccia “sinergia” riferita ad un pubblico ministero, fu condannato al pagamento di 265mila euro. La fama dei superuomini, infatti, secondo i loro pari, vale uno sproposito. Il lepido Roberto Saviano, avendo delicatamente dato della “bastarda” a Giorgia Meloni, dovrà risarcirla – sentenza pulciara – con soli mille euro. Facendo quattro conti, salta agli occhi il primato: il buon nome del superman togato vale 265 volte più del rispetto verso la mulier quotidiana. Il razzista Arthur Schopenhauer, insomma, sbagliò l’aggettivo più adatto al vero ariano: scrisse “superiore” invece di “procuratore”.

Aggiornato il 10 dicembre 2025 alle ore 14:20