
Tutti contro Nordio. “Apprendiamo da fonti di stampa che il ministro Nordio avrebbe detto il falso nel corso dell’informativa urgente al Parlamento sul caso Almasri, non può rimanere nel proprio ruolo un secondo di più” afferma la responsabile giustizia del Pd Debora Serracchiani e con lei si accodano +Europa, Alleanza Verdi e Sinistra e Movimento 5 Stelle. Tutti all’attacco del Guardasigilli in quanto “contrariamente a quanto dichiarato pubblicamente – continua la Serracchiani – il ministero avrebbe avuto notizia dell’arresto non il lunedì 20 gennaio ma ben prima, già nel pomeriggio della domenica precedente, e avrebbe avuto tutto il tempo di regolarizzare l’avvenuto arresto”.
Si, Nordio aveva a disposizione 20 giorni, ma è stata la Corte d’Appello su indicazione della Procura generale a scarcerare Almasri e la decisione di riaccompagnarlo in Libia con un volo di Stato – su cui secondo l’esposto dell’ex dipietrista Luigi Li Gotti ci sarebbe il peculato – è una prassi che si usa spesso in vicende similari.
Sul Corriere e Repubblica viene fatta una minuziosa ricostruzione per dimostrare come Nordio fosse informato sin da subito dell’arresto di Almasri seppur in modo informale e quindi la mancata consegna fosse dettata da una “scelta politica”. Peccato che fonti della Procura danno più probabile l’archiviazione per i membri del governo finiti sotto inchiesta per favoreggiamento e peculato, dalla premier Giorgia Meloni al sottosegretario a Palazzo Chigi Alfredo Mantovano, agli stessi Piantedosi e Nordio (accusato anche di omissione d’atti d’ufficio), proprio perché l’indagine non ha potuto dimostrare che la colpa della mancata consegna non è stata del ministro. La responsabilità è da attribuire alla Procura generale e alla Corte d’Appello che hanno scarcerato il generale libico in un percorso ritenuto giuridicamente anomalo che ha messo in cattiva luce la Digos e la Questura di Torino per un arresto giudicato “irrituale” che invece era a norma, su ordine dell’Organizzazione Internazionale della Polizia Criminale, l’Interpol.
Il solito teatrino mediatico “sinistro” a scoppio ritardato.
Aggiornato il 09 luglio 2025 alle ore 13:53