Guerini: “contrapporre welfare e difesa un gioco demagogico”

“Bene la conferma del sostegno a lungo termine allUcraina e l’impegno americano sull’articolo 5 del trattato dopo alcune affermazioni poco rassicuranti dei mesi scorsi. Sul resto è positivo l’impegno degli europei a rafforzare l’Alleanza anche con maggiori investimenti ma vedo poca chiarezza su modalità e vincoli di tale prospettiva”. A dichiararlo, in un’intervista concessa a La Stampa, è Lorenzo Guerini, presidente del Copasir ed ex ministro della Difesa, intervenuto per commentare gli esiti del vertice Nato dedicato ai finanziamenti per la difesa comune. Secondo Guerini, “fissare, senza approfondire, i target del 3,5 per cento e del 5 per cento risponde più a esigenze di comunicazione dell’Amministrazione americana che a una reale volontà supportata da un’analisi delle esigenze da coprire, che pur ci sono. E ciò porta a un dibattito che trovo sbagliato nel nostro come in altri Paesi europei”.

L’ex ministro evidenzia come la definizione di obiettivi numerici, senza un’analisi approfondita delle reali priorità operative, rischi di alimentare discussioni sterili e di sviare il focus dalle vere necessità strategiche della difesa continentale. Alla domanda su cosa sia necessario per costruire un autentico pilastro europeo della Nato, Guerini risponde senza esitazioni: “Innanzitutto la volontà reale di costruire una vera difesa europea. Non è, come è stato detto, un doppione inutile. Ma è anche un elemento di bilanciamento tra Stati Uniti e Europa nella Nato, per impegni e peso decisionale”. Una posizione che punta a rafforzare l’autonomia strategica del Vecchio continente, riducendo la dipendenza militare da Washington e consolidando la capacità europea di intervenire in maniera coordinata nei contesti di crisi.

Infine, Guerini da una stoccata finale sul dibattito interno relativo alla distribuzione delle risorse pubbliche, ribadendo un concetto chiave: “Si può e si deve investire di più sul welfare, ma contrapporlo alle spese per la sicurezza del nostro Paese mi sembra un facile gioco demagogico”.

Aggiornato il 28 giugno 2025 alle ore 12:45