La Russa inascoltato

Premesso (e non è rivolto specificatamente al senatore Ignazio La Russa) che si preferirebbe un presidente del Senato (ma anche della Camera, beninteso) silente, parlante in rarissime ben selezionate occasioni, perfino con “noiosi” interventi scritti (cioè, parole non voce dal sen fuggita), come mai quando il presidente La Russa procombe su referendum, riforme istituzionali, storia recente (via Rasella, ecc.), c’è un gran parlare e dibattere, pro o contro, difesa o attacco.

Quando, e lo ha fatto in tre occasioni, da presidente del Senato e da esponente di un partito che non è tra i più indulgenti, sostiene che l’attuale situazione carceraria italiana è non più sostenibile, occorre fare qualcosa di urgente compreso un provvedimento lo si chiami amnistia o indulto, ma che comunque decongestioni le carceri; ecco: come mai i difensori o gli attaccanti di pronto intervento sono muti, silenti, indifferenti, ad altro interessati?

Aggiornato il 29 maggio 2025 alle ore 10:53