
“Il Consiglio d’Europa è un altro ente inutile”. Lo afferma Matteo Salvini, parlando a margine dell’assemblea della Guardia costiera. Il vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture usa toni forti. Secondo il leder leghista, al Consiglio d’Europa “si dovrebbero vergognare. È un ente che costa ai cittadini italiani e europei per produrre in cambio cazzate, perché quello della polizia italiana razzista è una cazzata, come dicono a Oxford. Gli estensori di questa cazzata si dovrebbero vergognare”. Lo scontro tra Italia e Consiglio d’Europa è durissimo. Scoppia dopo la lettera con cui la settimana scorsa Roma e Copenaghen hanno contestato alcune sentenze della Corte europea dei diritti dell’uomo in materia di migranti. Stavolta a finire nel mirino della Commissione contro il razzismo e l’intolleranza (Ecri) dell’organo intergovernativo con sede a Strasburgo sono state le forze dell’ordine italiane. A innescare la polemica è stata la richiesta del presidente dell’Ecri, Bertil Cottier, al Governo italiano di “condurre al più presto uno studio indipendente sul fenomeno della profilazione razziale nell’operato delle sue forze di polizia”. Parole che hanno subito suscitato una reazione decisa da parte delle istituzioni italiane.
La premier Giorgia Meloni ieri ha definito le accuse “vergognose” le affermazioni del Consiglio d’Europa, attribuendole a “un approccio ideologico” e a “pregiudizi evidenti”. Ha quindi richiamato l’attenzione sui “numerosi episodi in cui agenti delle Forze dell’ordine vengono aggrediti, spesso da immigrati irregolari, mentre svolgono il proprio dovere con coraggio, dedizione e rispetto della legge”. Nella serata di ieri anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è intervenuto, attraverso una nota del Quirinale, invitando per giovedì mattina il capo della Polizia e direttore generale della Pubblica sicurezza, Vittorio Pisani, con l’intento di “riconfermare la stima e la fiducia della Repubblica nelle Forze dell’ordine, la cui azione si ispira allo spirito democratico e ai valori della Costituzione”.
Il rapporto dell’Ecri – che già il 22 ottobre scorso aveva denunciato episodi di profilazione razziale da parte delle forze dell’ordine in un documento dedicato all’Italia e aggiornato ad aprile 2024 – segnala un incremento, in tutta Europa, dei controlli condotti sulla base del colore della pelle, dell’origine etnica presunta o dell’appartenenza religiosa. Di fronte a questa tendenza, l’organismo ha invitato dunque governi e vertici delle forze dell’ordine ad adottare misure decise e concrete per contrastarla. Un appello rilanciato esplicitamente anche nei confronti dell’Italia da Cottier. La maggioranza è subito andata al contrattacco. Dopo la premier, si è registrata la reazione di Antonio Tajani. Il vicepremier forzista ha bollato le osservazioni come “talmente astruse che, se non fossero offensive, sarebbero ridicole”, respingendole al mittente e sottolineando come la polizia e le forze dell’ordine italiane siano “tra le più rispettose delle minoranze”. Una linea condivisa anche dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, che ha giudicato le accuse “sorprendenti e inaccettabili”, definendo “dannoso” l’organismo da cui provengono e auspicando una riflessione sulla sua utilità. Oggi si è registrato lo sconcerto del leader del Carroccio.
Ma cos’è e cosa fa il Consiglio d’Europa? La sua sigla è CoE. Si tratta della principale organizzazione di difesa dei diritti umani del continente. Tutti gli Stati membri del Consiglio d’Europa sono segnatari della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, un trattato concepito per proteggere i diritti umani, la democrazia e lo stato di diritto. Nata nel 1949 dopo la Seconda guerra mondiale, l’organizzazione promuove la libertà di espressione e dei media, la libertà di riunione, l’uguaglianza, la protezione delle minoranze e i diritti umani attraverso le convenzioni internazionali, come la Convenzione sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica e la Convenzione sulla criminalità informatica.
Aggiornato il 29 maggio 2025 alle ore 16:13