La legge elettorale irrompe nel dibattito politico. Il sistema proporzionale agita, trasversalmente, i due schieramenti. A questo proposito, interviene Raffaele Nevi, portavoce nazionale di Forza Italia, interpellato sull’apertura di Giuseppe Conte sull’ipotesi avanzata da Dario Franceschini. “Siamo dell’idea – afferma Nevi – che gli elettori debbano sapere prima delle elezioni quali sono i programmi, le cose che si faranno il giorno dopo” il voto, invece “loro sono affezionati a un meccanismo secondo il quale il voto degli elettori conta sempre zero quindi gli elettori votano e poi vediamo con chi facciamo il governo dopo”. Nevi aggiunge: “Per noi, e Silvio Berlusconi ha fondato questo sistema vale il contrario: bisogna che siano chiare le cose prima delle elezioni e quindi qual è la coalizione, quali sono i progetti, i programmi, quindi, chi vince le elezioni deve essere premiato attraverso un premio che deve essere equilibrato, congruo”. C’è un dialogo avviato nel centrodestra in materia? “Nel centrodestra – osserva Nevi – siamo d’accordo su questi principi, poi dovremo discutere con tutti, anche con il centrosinistra per cercare di arrivare a una convergenza ma sul proporzionale puro, vecchio stampo, la convergenza non ci sarà mai. Noi siamo affezionati al fatto che il cittadino deve essere protagonista quindi deve sapere che votare Forza Italia significa ritrovarsi un governo di centrodestra, non di centrosinistra altrimenti Forza Italia magari non la voterebbe”.
Per Giuseppe Conte, “la legge elettorale non deve avvantaggiare nessuno, se si vuol lavorare al proporzionale con soglia di sbarramento, anche restituendo ai cittadini la possibilità di scegliere al di là dei listini bloccati noi ci siamo. Ma questa discussione va fatta in modo serio e non per raggiungere in modo subdolo e proditorio altri risultati”, ovvero “ottenere gli stessi risultati del premierato”. Conte sottolinea che “dalle anticipazioni dei giornali, rispetto a un progetto di premierato, ci sarebbe già un arretramento da parte della premier Giorgia Meloni e delle forze di maggioranza. Un arretramento credo lodevole, visto che questa riforma è stata fortemente criticata non solo da me e dal Movimento 5 stelle, ma anche da altre forze e soprattutto dagli autorevoli pareri del mondo scientifico, accademico. Se, invece, l’obiettivo, visto che il sentiero della riforma costituzionale è impervio, è di realizzare gli stessi risultati attraverso una legge elettorale, noi non ci stiamo”.
Aggiornato il 31 gennaio 2025 alle ore 17:14