La diplomazia asimmetrica ieri ed oggi

Riteniamo, in maniera breve e sintetica, tornare a condividere le riflessioni che seguono dal momento che, successivamente alla pubblicazione degli articoli su L’Opinione delle Libertà “Diplomazia asimmetrica” dell’08 novembre 2024 e “Guerra asimmetrica in medio oriente e possibile diplomazia asimmetrica” del 27 novembre 2024, crediamo sia utile fornire talune ulteriori informazioni a chi ha chiesto di conoscere i momenti storici in cui possa essere evidenziato l’utilizzo della diplomazia asimmetrica nella composizione di conflitti internazionali caratterizzati dalla partecipazione di soggetti agenti tra loro eterogenei e diseguali ( Stati, gruppi armati irregolari et similia).

La diplomazia asimmetrica, come già detto, è un concetto che si riferisce ad interazioni diplomatiche in cui i soggetti coinvolti in una determinata crisi internazionale non siano uguali in termini di potere, risorse o influenze. Una diplomazia di tal genere è possibile rilevarla in quelle circostanze ove gli attori obiettivamente più deboli si adoperano per conseguire vantaggi negoziali rispetto agli Stati od altre Entità più potenti di loro. La sua applicazione nell’ambito delle relazioni internazionali tra gli Stati ha portato ad eventi significativi che ne hanno talvolta rimodulato significativamente taluni profili.

Nonostante i connaturati possibili vantaggi, la diplomazia asimmetrica è caratterizzata anche dalla presenza di sfide significative. Talvolta le critiche riguardano la sua efficacia nel lungo periodo con il conseguente il rischio che si possano riproporre le disuguaglianze già esistenti nel sistema internazionale. Inoltre, gli attori caratterizzati da maggiore potenza ed autorità possono non dare corso alle istanze dedotte da Stati più deboli o da soggetti privi di personalità giuridica internazionale (per esempio oggi gli insorti in territorio siriano), frustrando così ogni loro sforzo diplomatico.

Alla diplomazia asimmetrica, infatti, oggi va riconosciuto un ruolo essenziale nella dinamica delle relazioni internazionali contemporanee. Gli eventi storici nel tempo presi in considerazione nella nostra riflessione mostrano come questa tipologia di diplomazia sia suscettibile di influenzare significativamente il diritto internazionale e le relative dinamiche geopolitiche. È necessario avere presente che queste dinamiche, per affrontare le attuali e prossime sfide globali, riescono a promuovere una cooperazione equa tra Stati con capacità diverse. In sintesi, possiamo segnalare che la diplomazia asimmetrica non solo pone alla nostra attenzione le disuguaglianze nel potere internazionale ma fornisce anche opportunità per il dialogo e per la cooperazione in contesti complessi.

La diplomazia asimmetrica ha sempre giocato un ruolo significativo in diversi momenti storici in cui gruppi irregolari armati, nonostante potessero essere stati considerati terroristici, hanno comunque partecipato a trattative o accordi internazionali.

Di seguito segnaliamo alcuni trattati internazionali ed accordi significativi stipulati in tali contesti.

Questi pochi e non esaustivi esempi consentono di dimostrare come la diplomazia asimmetrica possa essere utilizzata per affrontare situazioni complesse in cui gruppi armati terroristici sono coinvolti nei negoziati. Tali trattati non solo evidenziano l’importanza del dialogo anche tra attori diseguali, ma pongono anche interrogativi sulle dinamiche del potere e sulla legittimità delle parti coinvolte nel processo diplomatico.

Riteniamo utile segnalare talune differenze tra la diplomazia asimmetrica attuale e quella dei decenni precedenti.

La diplomazia asimmetrica contemporanea si caratterizza oggi per:

  • Interazione tra attori diseguali: le negoziazioni avvengono tra stati sovrani e attori non statali, come gruppi armati, organizzazioni non governative (Ong) e attori regionali.
  • Utilizzo di tecnologie moderne: l’era digitale ha inciso sulla diplomazia asimmetrica, consentendo comunicazioni più rapide e dirette. Le piattaforme online consentono, a nostro parere, una mobilitazione più efficace delle opinioni pubbliche e il rafforzamento delle campagne diplomatiche.
  • Flessibilità pluriarticolata nelle strategie: la diplomazia asimmetrica oggi si caratterizza per approcci innovativi, come la diplomazia culturale e le iniziative di soft power, che tendono a costruire relazioni attraverso il dialogo interculturale piuttosto che l’imposizione di condizioni.
  • Centralità di dibattito su questioni globali: tematiche come il cambiamento climatico, i diritti umani e le crisi umanitarie richiedono una cooperazione tra attori diversi. La diplomazia asimmetrica si concentra su come i gruppi più deboli e vulnerabili possano ottenere accesso a risorse e supporto internazionale.

Le differenze con la Diplomazia Asimmetrica precedente possono essere caratterizzate da:

  1. Contesti Geopolitici
  • Storico: la diplomazia asimmetrica precedente, come accennato, era spesso caratterizzata da conflitti tra Stati sovrani e gruppi armati irregolari, uno per tutti citiamo il caso degli accordi con l’Olp o le Farc. Le dinamiche di dialogo e presa di contatto avvenivano in un contesto di guerra fredda o conflitti regionali ben definiti.
  • Odierno: oggi, il contesto è più complesso, a causa di una molteplicità di attori non statali che operano in un ambiente globale interconnesso. Le crisi possono derivare da fattori economici, ambientali o sociali piuttosto che solo da conflitti armati.
  1. Strumenti e Metodi
  • Storico: gli strumenti diplomatici erano limitati a negoziati formali e trattative dirette. Le parti si incontravano in contesti ristretti per discutere gli accordi.
  • Odierno: l’uso di strumenti digitali e social media ha ampliato le possibilità di interazione. Le campagne di sensibilizzazione pubblica possono influenzare le decisioni politiche, mentre le piattaforme online permettono un dialogo aperto tra diverse parti interessate.
  1. Obiettivi e Risultati
  • Storico: gli obiettivi erano spesso concentrati sulla cessazione immediata delle ostilità o sul riconoscimento politico di un gruppo. Gli accordi tendevano a essere reattivi rispetto a situazioni di crisi.
  • Odierno: gli obiettivi oggi annoverano una gamma più ampia di risultati sostenibili, come la promozione della pace duratura, la cooperazione economica e la gestione delle crisi globali. La diplomazia asimmetrica contemporanea cerca soluzioni a lungo termine piuttosto che semplicemente rispondere a conflitti immediati.

In effetti la diplomazia asimmetrica odierna, come già segnalato, rappresenta un’evoluzione significativa rispetto al passato. Essa riflette un mondo in cui le relazioni internazionali sono sempre più complesse e interconnesse. Mentre storicamente la stessa si concentrava su conflitti diretti tra Stati e gruppi armati, oggi invece abbraccia una varietà di attori e approcci, mirando a risolvere questioni globali attraverso strategie innovative ed aperte ad una ampia condivisione.

In breve ed in sintesi, riteniamo di far cenno a taluni accordi internazionali che hanno annoverato la presenza della Diplomazia asimmetrica quale strumento utile per conseguire una condivisa soluzione.

Ricordiamo tra tanti ad esempio:

  1. Il Trattato di Tordesillas (1494). Sebbene non asimmetrico nel senso moderno, il Trattato di Tordesillas rappresenta un esempio storico di come la flessibilità nei negoziati possa risolvere dispute territoriali. Spagna e Portogallo, con l’intermediazione del Papa, negoziarono una linea di demarcazione per dividere le nuove terre scoperte nel Nuovo Mondo.
  2. Accordi di Pace di Camp David (1978). In questo caso il presidente egiziano Anwar Sadat, ritenuto un leader forte, ha negoziato con il primo ministro israeliano Menachem Begin. Sebbene non direttamente con gruppi terroristici, l’accordo ha dovuto affrontare le pressioni di organizzazioni come i Fratelli Musulmani, che si opponevano alla normalizzazione dei rapporti con Israele. La diplomazia asimmetrica è emersa attraverso il riconoscimento da parte dell’Egitto della legittimità dello Stato israeliano, mentre i gruppi armati continuavano a minacciare la stabilità della regione.
  3. Accordi di Taif (1989). Gli Accordi di Taif hanno messo fine alla guerra civile libanese e hanno coinvolto vari gruppi armati, tra cui Hezbollah, che era considerato un’organizzazione terroristica da molte nazioni occidentali. La diplomazia asimmetrica è stata evidente nel modo in cui le potenze regionali e internazionali hanno mediato tra le parti coinvolte, cercando di stabilire una nuova struttura politica per il Libano, nonostante le differenze ideologiche e militari tra i gruppi.
  4. Accordo di Oslo (1993). L’Accordo di Oslo si segnala come un esempio emblematico di diplomazia asimmetrica, in cui l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (Olp), ritenuta essere un gruppo terroristico da parte di Israele e di altri Stati, ha posto in essere negoziati direttamente con il Governo israeliano. Questo accordo ha portato al riconoscimento reciproco tra le due parti e ha aperto la strada a futuri negoziati per una soluzione duratura del conflitto israelo-palestinese. Gli Accordi di Oslo, infatti, sono caratterizzati da una serie di accordi politici firmati il 13 settembre 1993 a Washington tra Israele e l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina. Questi accordi avevano l’obiettivo di risolvere il conflitto israelo-palestinese e di dare vita ad un’Autorità palestinese di auto-governo temporaneo nella Cisgiordania e nella Striscia di Gaza. Purtroppo, nonostante le speranze iniziali, molti problemi rimangono irrisolti, come i confini e gli insediamenti israeliani. In questo specifico caso non possiamo non rilevare che la diplomazia asimmetrica si riferisce a un approccio diplomatico che si adatta ai conflitti moderni, dove non ci sono solo Stati come protagonisti, ma anche gruppi non statali come milizie armate e organizzazioni criminali. Questo tipo di diplomazia necessariamente deve essere caratterizzata da criteri di flessibilità e deve coinvolgere una varietà di attori con obiettivi diversi. Fra i tanti presenti soggetti agenti in questo scenario internazionale riteniamo utile ricordare essere stata la Norvegia che ha giocato un ruolo cruciale nei negoziati che hanno portato agli Accordi di Oslo. Nel 1992, il ministro norvegese degli affari esteri, Johan Jørgen Holst, insieme a Terje Rød-Larsen e Mona Juul, ha garantito la disponibilità di un luogo sicuro e appartato vicino Oslo, ove potessero svolgersi le trattative segrete tra rappresentanti israeliani e palestinesi. Infatti, le trattative si sono svolte in totale segreto e si sono articolate in circa 14 riunioni. La Norvegia ha fornito un ambiente neutrale e protetto, che ha permesso ai negoziatori di lavorare senza pressioni esterne e di sviluppare fiducia reciproca. Questo ha contribuito significativamente al successo iniziale degli accordi.
  5. Accordo di Pace di Algeri (2000). Questo accordo pose fine alla guerra tra Eritrea ed Etiopia, con il supporto di mediatori internazionali come gli Stati Uniti e l’Unione Europea. La comunità internazionale facilitò il dialogo e garantì l’attuazione delle clausole dell’accordo, dimostrando l’importanza del coinvolgimento internazionale nella risoluzione dei conflitti.
  6. Accordo di Pace con le Farc (2016). Il processo di pace in Colombia è un altro esempio significativo. Le Forze Armate Rivoluzionarie Colombiane (Farc), un gruppo armato considerato terroristico, hanno partecipato a negoziati con il governo colombiano in un contesto di forte asimmetria. L’accordo ha portato al disarmo delle Farc e alla loro trasformazione in un partito politico legittimo, segnando un passo importante verso la fine di decenni di conflitto armato.

Conclusioni

Sinteticamente, oggi la diplomazia asimmetrica odierna è caratterizzata da un’evoluzione significativa rispetto al passato. La stessa, infatti, pone in evidenza un mondo in cui le relazioni internazionali sono sempre più complesse e interconnesse, per cui oggi la stessa trova applicazione in una sempre più complessa varietà di attori e di crisi internazionali, tentando di risolvere vertenze globali facendo ricorso a strategie innovative ed aperte ad una sempre più ampia condivisione.

Aggiornato il 09 gennaio 2025 alle ore 13:47