Taccuino Liberale #20

Ultimo taccuino del 2024, e il bimbo interiore ‒ liberale ‒ che è in ognuno di noi, essendo stato buonissimo per aver sopportato un altro anno di vessazioni illiberali, come da tradizione prova a formulare la sua letterina a Babbo Natale, profondamente convinto che un signore che spontaneamente, senza bonus, aiutini di stato, leggi di settore agevolato, produce e distribuisce doni, facendosi carico anche del trasporto, non può che essere liberale, liberista e libertario, assieme alla sua amica Befana, altrettanto liberale liberista e libertaria.

Caro Babbo Natale,

noi liberali, liberisti e libertari, desideriamo e vorremmo il sommo dono della libertà liberale, quella di assenza di coercizione, in molti campi della nostra vita.

Ce lo siamo meritato, subendo vessazioni quotidiane da parte di uno stato in ogni frangente della nostra vita quotidiana, ma sappiamo che la via per la libertà è lastricata di pessime intenzioni socialiste ed impervie curve di deriva illiberale.

Quindi proviamo a stilare una lista di desideri di libertà, piccoli e grandi che migliorerebbero la vita di molti, nonostante qualche socialista preferisca sempre e comunque lo stato nanny ad erogargli, se possibile, anche la zuppa quotidiana a pranzo e cena.

Iniziamo con almeno due punti di taglio delle tasse, siamo sul podio dei sistemi fiscali più alti del mondo, potessimo almeno scendere dal podio, sarebbe già un buon risultato.

Altro taglio che chiediamo è quello della spesa improduttiva, ce n’è a bizzeffe, scegli tu, cosa e quanto, diciamo che almeno quattro punti non è impresa ardua; ci doneresti di poter immaginare i nostri figli o nipoti con qualche migliaio di euro in meno di debito pubblico imputato pro-capite (da ripagare) sin dalla nascita.

Vorremmo poi che ogni persona fosse libera di intraprendere, senza essere attaccata da facili ideologismi molto in voga in quest’era contemporanea, che riguardano il green, il genere, il woke, la cancel culture.

Noi non siamo l’India o la Cina, costrette a fermare il traffico di intere città per lo smog, siamo la culla della civiltà occidentale e non abbiamo mai mancato di rispetto a nessuno, come vorrebbero farci credere giovani che adorano sfilare contro tutto e tutti, giovani che però non si rendono conte che, anche se volessero, non potrebbero vivere rinunciando a tutto quello che la cultura occidentale ha fornito loro, a differenza dell’utopia che professano. 

Abbiamo già avuto un periodo buio nella nostra storia, abbiamo già avuto la nostra “santa” inquisizione, vorremmo evitare ora la “laica, socialista, egualitaria dei punti di arrivo” inquisizione che oggi ci offre sempre più spesso scene raccapriccianti in cui con la stessa foga con cui erano state abbattute le statue di dittatori sanguinari con Stalin e Ceausescu, sono state abbattute le statue di Cristoforo Colombo negli Stati Uniti. Tanto per ricordare qualcosa di emblematico.

Vorremmo anche poter vedere film da Oscar, realizzati secondo l’estro artistico dei registi e degli autori, e non seguendo ricette preconfezionate da sedicenti “dissennatori” moralisti.

Vorremmo anche poter scegliere da chi farci erogare le prestazioni sanitarie, perché pubblico sempre, solo e comunque, non è più bello come vogliono farci credere i socialisti e i radical chic. Rammentiamo a questi ultimi che quello che ci vogliono spacciare per il miglior sistema del mondo, che sarebbe aperto a tutti però poi rimani almeno 24 ore in pronto soccorso prima di trovare un posto, se tutto va bene, è finanziato da quel 30 per cento di contribuenti che paga il 70 per cento delle tasse in questo Paese, quindi più che bello, è gentilmente offerto a chiunque dell’orbe terracqueo decida di venire ad ammalarsi in Italia tanto le cure fanno credere loro che siano gratis.

Ecco, dato che nulla è gratis e tu, caro Babbo Natale lo sai, perché i regali li porti ai bambini buoni, che fanno uno sforzo per rimanere tali (pagano un prezzo, quello di adottare condotte buone anche quando non vorrebbero, e tu, da buon liberale quale sei, con l’incentivo del regalo premi la loro buona condotta) fai un regalo a quel 30 per cento di fessi che reggono il sistema, tentando di migliorare la loro condizione di muli che tirano il peso della fiscalità per tutti gli altri che ne approfittano.

(Stai attento, caro Babbo Natale che presto potrebbero costringerti a portarli a chiunque, i regali, perché i bambini cattivi, per socialisti e radical chic di ogni risma, sono cattivi solo perché la società è matrigna, quindi non vanno discriminati, anche se appartengono a baby gang e girano con un coltello nello zainetto sin dall’infanzia, ma è la società che glielo impone, si sa).

Facci anche dono di una nuova epoca di liberalizzazioni, privatizzazioni, deregulation e tutto quello che può incentivare la libera iniziativa economica; non speriamo in un boom economico (e poi boom fa rumore, dà fastidio agli animali e a Capodanno i fuochi d’artificio sono vietati) ma in una ripresa forte, sostanziosa e di medio termine necessiteremmo come almeno il pane e l’acqua per il carcerato.

Portaci provvedimenti per godere dei frutti dei nostri immobili, faticosamente acquistati con il lavoro ed il risparmio dei nostri nonni e dei nostri genitori, oggi gravati da una patrimoniale onerosissima che si chiama Imu, da tributi ed oneri vari che rendono quasi infruttiferi gli investimenti fatti; donaci un sistema di ristrutturazione come i cugini francesi, senza vincoli, lacci e lacciuoli burocratici che servono solo ad alimentare un sottobosco di attività improduttive utili solo ad una pletora di tecnici, impiegati et similia che privi di queste incombenze non avrebbero alcun altro impiego da fare.

Non credere alle sirene che anche a te diranno che non ci sono case per abitare perché tutti fanno i b&b, è una equivalenza linguistica complessa, che mette insieme due fenomeni che di comune non hanno nulla, e che servono solo per alimentare le carriere politiche di taluni che altrimenti dovrebbero trovarsi altre battaglie da sostenere.

Come fare? Ti offriamo un aiuto, suggerisci di fare l’opposto di quello che stanno facendo a Roma o a Firenze, guarda caso due giunte post-comuniste, ça va sans dire, che toccano i diritti dei privati e lasciano intonsi, per esempio gli immobili della chiesa immuni all’applicazione dell’Imu, che a volte, magicamente si sono trasformati anche in attività ricettive.

Offri ad ogni liberale la scelta del tipo di veicolo da guidare, senza che arrivi il grande fratello europeo a dirci cosa sia meglio per noi individui, per l’Europa e per il Pianeta. Non era questa l’idea europea dei padri fondatori, che volevano libertà di circolazione di beni e persone, ma si sono dimenticati di dire che potevano farlo con ciò che preferivano ed oggi siamo costretti ad immaginarci tutti solo con veicoli elettrici.

Per questo Paese, si auspicherebbe un sistema giudiziario migliore, sia penale che civile, che arriva, quest’ultimo, a sentenza di primo grado anche dopo 6 anni dall’introduzione di un giudizio, mentre nel resto d’Europa ci si arriva in pochi mesi.

L’elenco potrebbe contenere tanti altri doni, ma per una equa ripartizione del lavoro uomo/donna, e per non sovraccaricarti di lavoro e rischiare di far insorgere il Landini di turno, che indicendo uno sciopero di elfi e renne magari blocca la consegna dei regali nel mondo, si potrà chiedere qualcosa anche alla Befana, prima che le solite attiviste radical chic si offendano e ci taccino di misoginia, di gender gap, di mancata ripartizione dei ruoli e dei lavori domestici e chi più ne ha più ne metta.

Ecco, caro Babbo Natale, per il momento ci sei rimasto tu, a cui affidare le nostre speranze liberali, liberiste e libertarie, perché nel vecchio stivale, sembra ci si sia fermati a Manzoni, in un eterno sistema di grida, applicate da “bravi” di tutti i tipi e volte a far vincere sempre e solo i forti sui deboli, il pubblico sul privato, la società sull’individuo, e dove alle brutte solo i don Abbondio di turno si salvano, perché tanto due capponi che si azzuffano e tolgono il focus dalle sue scarse virtù, si trovano sempre. 

Incrociamo inoltre le dita affinché nessuno inizi ad etichettarti come antianimalista perché sfrutti le renne per portare i doni a tutti, che gli elfi non conoscano mai il sindacato, e che rimanga per sempre il sistema dell’incentivo al buon comportamento e non ti si imponga regali gratis per tutti, buoni e cattivi.

Ps: essendo quest’anno l’inizio di Hannukkah coincidente con il Natale cattolico, per essere inclusivi e celebrativi di tutte le feste, espressioni delle radici comuni della cultura europea, con buona pace di chi non volle introdurle nella costituzione europea, il Taccuino dà appuntamento alla riapertura dopo la pausa natalizia, ed augura un sereno periodo di festività a tutti ed un libero e profittevole 2025!

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Aggiornato il 20 dicembre 2024 alle ore 12:02