Il presidente dell’Associazione nazionale magistrati Giuseppe Santalucia, nelle scorse ore, si è scatenato. Il titolo di Repubblica è emblematico. “Santalucia (Anm): “Il bavaglio è liberticida, la separazione delle carriere è punitiva per la magistratura”. Se poi a questa affermazione del presidente dell’Anm ci si aggiunge quella di Marco Travaglio che fa sapere che il giornale da lui diretto opterà per l’obiezione di coscienza e continuerà quindi a pubblicare le ordinanze di arresto nonostante il cosiddetto “bavaglio Costa”, il quadro è quasi completo. Quasi. Perché il presidente Santalucia va oltre ed esprime altresì la contrarietà dell’associazione da lui presieduta contro la Giornata in memoria delle vittime di errori giudiziari che ha avuto il via libera in Commissione lo scorso 3 dicembre. Per la cronaca, il testo, proposto da Italia viva, ha ricevuto l’ok di Forza Italia e Lega, astenuti Pd e Avs, contrari i 5 stelle. La contrarietà dell’Anm è dovuta al fatto che, secondo i magistrati, “il pericolo è di indurre sfiducia pubblica”.
I togati dimostrano così di non ricordarsi che la sfiducia dei cittadini nei loro confronti è già piuttosto bassa e che a questo loro hanno dato il loro significativo e fattivo contributo. “Dubito – ha proseguito Santalucia – che una giornata in memoria delle vittime degli errori giudiziari possa raggiungere un risultato utile, una sensibilizzazione diffusa dell’opinione pubblica e della cittadinanza su questo tema. È come se – ha proseguito il presidente dell’Anm – volessimo istituire una giornata in memoria delle vittime degli errori diagnostici e terapeutici, che sono un dramma come l’errore giudiziario. Ma non ne capisco il senso”. Abbiamo la presunzione di evidenziare che il paragone fatto dal presidente Santalucia non regge, soprattutto per un aspetto: il personale medico quando sbaglia paga, i magistrati no, praticamente mai. E basterebbe questo per giustificare il disamore (per usare un eufemismo) nutrito nei confronti della categoria rappresentata da Santalucia, le cui “vittime” hanno sempre più spesso – ma non sempre, a dire la verità – la sensazione di mettere la propria esistenza nelle mani sbagliate.
Aggiornato il 11 dicembre 2024 alle ore 17:06