Il punto sulla necessità di un ritorno al nucleare

Un costante aumento della domanda di energia elettrica previsto per i prossimi anni, determinato da una economia sempre più variegata e dallo sviluppo dell’Intelligenza artificiale – al quale non si potrà fare fronte solamente attraverso le energie rinnovabili – necessita di un mix energetico in grado di tenere in equilibrio il sistema elettrico. Parte da questi presupposti il dibattito sulla opportunità di un ritorno dell’energia nucleare nel nostro Paese. Se ne discuterà, alla presenza di qualificati esperti, il 6 dicembre, a partire dalle 18, in Via Nazionale 66 a Roma nel corso del convegno “Ritorno al nucleare” promosso dall’associazione Ripensiamo Roma.

Sono previsti gli interventi di Corrado Clini, già ministro per l’Ambiente ed esperto di politiche ambientali; dell’onorevole Luca Squeri, responsabile Energie di Forza Italia; di Giuseppe Zollino, docente di Tecnica ed Economia dell’energia e di impianti nucleari presso l’Università di Padova; di Franco Battaglia, docente di Chimica Fisica e portavoce di Clintel-Italia e di Vincenzo Romanello, project manager e ingegnere nucleare. Le relazioni saranno introdotte da Donato Bonanni, presidente di Ripensiamo Roma e saranno moderate da Silvano Mattioli, responsabile “Energia” dell’associazione.

“Diventa sempre più necessario integrare nel mix energetico altre tecnologie a zero emissioni, programmabili e con la minima occupazione di suolo”, ha spiegato Donato Bonanni. “Una di queste è l’energia nucleare, una fonte pulita, sicura, abbondante e poco costosa, in grado di contribuire concretamente alla decarbonizzazione dell’economia e al raggiungimento dell’obiettivo globale zero emissioni Co2. Una possibilità che, tuttavia, l’Italia ha abbandonato da oltre 30 anni e che solo adesso sta tornando in campo”, ha aggiunto il presidente di Ripensiamo Roma. “Recentemente il Governo italiano ha rivisto il Piano strategico nazionale integrato per l’energia e il clima (Pniec), evidenziando la necessità di puntare sul ritorno al nucleare, con l’istituzione di un gruppo tecnico incaricato di riordinare il quadro giuridico-regolamentare e servendosi di piccoli reattori modulari (Smr)”, ha proseguito Bonanni. Che conclude: “Purtroppo, l’opinione pubblica è sempre più disinformata e abbindolata dall’ideologia dello pseudo ambientalismo, che confonde tossicità con radioattività o che pensa che le scorie siano diverse dai rifiuti. Si tratta di argomenti tecnici che nel corso del convegno spiegheremo con un linguaggio divulgativo”. Per promuovere un ambientalismo post-ideologico, razionale e pragmatico.

Aggiornato il 03 dicembre 2024 alle ore 10:56