M5s, Conte ferma Grillo: “Compromette la nostra immagine”

I fedelissimi di Giuseppe Conte sono convinti che questo sia l’ultimo atto. Secondo gli aficionados di Beppe Grillo, invece, la battaglia è ancora aperta. Un fatto è certo: si aggiunge un nuovo capitolo, all’eterno conflitto tra l’ex premier e il garante. L’ennesimo. In un colloquio con Repubblica, il presidente pentastellato taglia corto. “Lo stop al contratto di Beppe Grillo? Obbligato, per chi non potenzia l’immagine del Movimento 5 stelle, ma addirittura la compromette. Ho richiamato quelli che sono gli impegni del contratto. Mi sembrano molto chiari: le somme che vengono corrisposte dal Movimento sono in funzione di una prestazione e non in funzione di un ruolo di garanzia, rivestito in modo astratto. Quindi se non ci sono prestazioni, se non c’è un’attività comunicativa volta a potenziare l’immagine del Movimento ma addirittura un’attività che ne compromette l’immagine, non si giustifica più la retribuzione”. Potrebbe esserci anche l’abolizione della figura di garante? “Può esserci tutto”, rispoinde Conte. “Come pure il mio ruolo di presidente: anche questo, avete visto, è in discussione”. C’è chi dice che sarebbe un parricidio. “No – replica – diciamo che non assecondo né indirizzo le libere ricostruzioni giornalistiche”.

D’altro canto, si leva un’autorevole voce critica del percorso contiano. Quella di Davide Casaleggio (figlio del cofondatore del M5s Gianroberto, ndr). “Strano che il presidente abbia comunicato la sua decisione a Bruno Vespa e non al diretto interessato”. È la domanda maliziosa che si pone retoricamente Casaleggio, intervistato dalla Stampa. Alla fine ne resterà uno solo? “Sì, un solo elettore”, afferma. “Battute a parte, penso che la strada sia segnata, ora manca il passaggio nell’assemblea costituente, dove verrà approvata la proposta di Conte di far fuori Grillo anche come garante”. Per Casaleggio “siamo di fronte a un maquillage democratico per legittimare decisioni che sono già state prese. Abbiamo una anonima iscritti: un gruppo di persone, che non si sa chi siano, chiamato a decidere. Conte li ha estratti a sorte, non si sa bene come, poi lui partecipa direttamente alle riunioni”. Non siamo di fronte a un processo di partecipazione democratica che riporta agli ideali originali di Casaleggio, come dice Conte? “Credo che citi mio padre a sproposito, non ha niente a che fare con lui. Fanno bene ad avviare un nuovo partito con un nuovo nome ed un nuovo simbolo: è inutile fingere di ispirarsi a principi che sono stati disattesi per tre anni”, replica Casaleggio jr.

Aggiornato il 25 ottobre 2024 alle ore 15:57