Novità e conferme della manovra

Bonus per i neonati e fringe benefit per gli assunti lontano da casa. La legge di bilancio è approdata in Consiglio dei ministri, tra novità e conferme come il taglio del cuneo fiscale e l’accorpamento delle aliquote Irpef, pensioni e carta Dedicata a te. Incentivi anche per chi lavora a più di 100 chilometri dalla residenza originale, per favorire l’occupazione. Poi, trovano posto anche i bonus per le ristrutturazioni sulla prima casa, la revisione delle misure a sostegno delle famiglie e imprese. Il tutto, condito da una severa spending review. La manovra 2025, è partita dai 25 miliardi ipotizzati ma si assesterà a quota 30 miliardi di euro.

BONUS NEONATI

Una “Carta per i nuovi nati”, che riserva per i genitori entro la soglia Isee di 40mila euro 1000 euro per far fronte alle numerose spese che arrivano insieme ai bambini. Anche il bonus asili viene rafforzato, mentre l’assegno unico esce fuori dal calcolo dell’Isee.

TAGLI PER I MINISTERI, SALVI I COMUNI

Per racimolare risorse per la manovra di bilancio, i ministeri dovranno tagliare le spese del 5 per cento. Al momento, dovrebbero salvarsi da questo downsizing gli enti locali e i comuni.

NIENTE TAGLI ALLA SANITÀ

La spesa sanitaria rimarrà immutata. Anzi, il ministro Orazio Schillaci pensa che i fondi per la sanità potrebbero anche crescere. Rispetto ai cinque miliardi di euro stanziati nella legge di bilancio 2024, quest’anno la cifra potrebbe aumentare fino a tre miliardi in più.

CONTRIBUTO BANCHE E ASSICURAZIONI

Circa 3,5 miliardi di euro dovrebbero arrivare da parte degli istituti bancari più grandi. Banche e assicurazioni pagheranno un anticipo sulle Dta, per circa tre miliardi di euro. Sembra escluso un aumento dell’Ires e dell’Irap.

CUNEO FISCALE E SCAGLIONI IRPEF

Queste due operazioni valgono da sole oltre la metà della manovra, intorno ai 14 miliardi di euro. Per quanto riguarda il taglio del cuneo dovrebbero essere superati alcuni difetti con una doppia azione. Dal prossimo anno potrebbe, infatti, rimanere contributivo per i redditi fino a 20mila euro, per poi trasformarsi in fiscale, con un aumento delle detrazioni per il lavoro dipendente fino a 35mila euro. A quel punto partirebbe un decalage, piuttosto rapido, fino a 40mila euro. Se i fondi in arrivo dal concordato preventivo e dal ravvedimento collegato saranno sufficienti, il governo potrebbe poi ridurre l’aliquota intermedia, fino a 50mila euro di reddito, dal 35 al 33 per cento.

QUOZIENTE FAMILIARE

Le detrazioni saranno relative al numero di componenti di una famiglia. L’ipotesi della manovra 2025 sarebbe quella di introdurre un importo massimo detraibile, a sua volta modulato in base al nucleo familiare. Tra le ipotesi anche quella di rivedere al ribasso la soglia di reddito oltre il quale scatta il decalage degli sconti fiscali al 19 per cento (oggi parte da 120mila euro) ma ancora si starebbe lavorando sull’intero pacchetto. Tra le misure che vengono date per scontate l’estensione alle autonome della decontribuzione per le mamme lavoratrici con due o tre figli.

INCENTIVI E FRINGE BENEFIT

Per il Mezzogiorno, vengono confermati gli incentivi all’occupazione di giovani e donne. Viene confermato anche la decontribuzione per le imprese localizzate nella Zes e gli incentivi all’auto impiego nei settori strategici per lo sviluppo di nuove tecnologie, la transizione digitale ed ecologica. Inoltre, dovrebbero essere confermati i fringe benefit con importi maggiorati per i nuovi assunti che accettano di trasferire la residenza di oltre 100 chilometri. Stesso discorso vale per i sostegni aziendali. L’ultima legge di bilancio ha portato la soglia di esenzione dei fringe benefit a duemila euro per i lavoratori con figli a carico e a mille euro per tutti gli altri, aprendo alla possibilità di usarli anche per pagare l’affitto o il mutuo.

BONUS RISTRUTTURAZIONI E PENSIONI

Per il 2025 verrà prorogato il bonus ristrutturazioni al 50 per cento sulla prima casa, evitando che l’agevolazione fiscale scenda al 36 per cento da gennaio. Mentre la tanto invocata riforma delle pensioni dovrà aspettare, mentre il Mef lavora per confermare la piena indicizzazione delle pensioni rispetto all’inflazione, oltre all’aumento delle pensioni minime.

CONTRATTI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Come ha confermato il ministro Giancarlo Giorgetti, la manovra stanzierà anche le risorse per il rinnovo dei contratti pubblici per il 2025-27.

Aggiornato il 16 ottobre 2024 alle ore 11:19