Ci siamo già occupati del fenomeno Matteo Renzi: oramai non lo vuole più nessuno e nessuno si fida più di lui. Il senatore, per giunta, ha deciso di riavvicinarsi a Elly Schlein e al comitato direttivo del “campo largo”, senza confrontarsi con il suo partito. E molti di Italia viva non l’hanno presa proprio bene (per maggiori informazioni rivolgersi a Luigi Marattin). Il leader del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte, non ha esitato ad esprimere la sua avversione alla presenza dell’uomo di Rignano nello schieramento della sinistra: in Liguria i pentastellati appoggeranno la candidatura del piddino Andrea Orlando, purché nello schieramento non ci sia Matteo Renzi il quale, tra l’altro, ha un uomo di Iv nella maggioranza che a Genova appoggia il sindaco di centrodestra Marco Bucci.
L’altro giorno, è stato poi Romano Prodi a sbeffeggiare – con il solito tono della voce da pretino di campagna – il senatore toscano: “Nel Vangelo di San Luca si dice che in paradiso si fa più festa per un peccatore che si pente che per mille giusti. Ma prima occorre che il peccatore ammetta di esserlo. E poi che si penta”. Francamente, non riusciamo ad immaginare Matteo Renzi presentarsi di fronte ai maggiorenti del centrosinistra chiedendo perdono. Dandosi, perché no, anche dei pugni in petto a dimostrare il proprio pentimento. Ma con il segretario di Italia viva, tutto può accadere. Amen.
Aggiornato il 04 settembre 2024 alle ore 15:44