Il centrodestra si appropri dei temi sociali

Il pensiero politico democratico liberale capitalista comprende quello che chiamiamo comunemente con la parola “comunismo”.

Sino a poco tempo fa la divisione era netta tra l’Occidente – capitalista – e l’altra “metà” del mondo per lo più orientale. Quella comunista. Gli Stati Uniti e altri Paesi, tra cui l’Italia, erano storicamente liberali e non comunisti, mentre la Russia, la Cina e via dicendo erano eminentemente illiberali e comunisti. La Guerra fredda ha rappresentato il conflitto neanche troppo sotterraneo o nascosto tra le due visioni politiche. La storia è andata avanti, si è evoluta, dipanata cronologicamente e ha condotto vantaggiosamente a una minore “divisione” e separazione tra le due forme e assetti politici, smorzandoli e rendendoli più simili.

Storicamente ha “vinto” – ammesso si voglia parlare in termini di vittoria e sconfitta quanto piuttosto un win-win che ha avvantaggiato l’intero mondo e i singoli Paesi coinvolti in questo processo – la visione occidentale, cioè quella un po’ più democratica e libera rispetto a dittature e anti-democraticità. Oggi gli ex Paesi comunisti fanno a gara per fare parte dell’Europa fondata dai Paesi liberali, democratici e capitalisti quale è il nostro, l’Italia. Differentemente, i Paesi occidentali non ambiscono e piuttosto contrastano con ogni forza e sforzo qualsivoglia tendenza verso comunismo e antidemocraticità, illiberalità. Secondo alcuni, come è presumibile abbia immaginato l’ex presidente uscente degli Stati Uniti Joe Biden, il mondo è tuttora sotto scacco comunista. Pronto, cioè, ad invadere e occupare l’Occidente e i nostri Paesi liberali non comunisti ma capitalisti, democratici. Potrebbe essere che, solo in una prospettiva e soprattutto visione di lungo periodo, ci si potrà forse accorgere di tale movimento con il conflitto in corso tra la Russia e l’Ucraina, questa divisione possa apparire quantomeno confusa. La storia saprà dirci.

Riguardo il tema fondamentale del comunismo, per cui tutto deve essere messo in comune e distribuito secondo regole comunitarie, il corso degli eventi ci ha già chiarito che è un sistema che non funziona, quindi da superare. Restano i numerosi temi sociali ex comunisti che quel credo cercava di “risolvere” con la comunitarizzazione, non riuscendoci. Anzi, al contrario, rendendo gli uomini disincentivati e complessivamente infelici. Ecco quindi che, “vinta” la sfida dal sistema politico democratico (liberale capitalista), e il conseguente livellamento di tutti verso il basso, ma scelte e dichiarazioni democratiche politiche della maggioranza pro tempore espressa con voto elettorale da parte di tutti.

La maggioranza votata al governo deve quindi inglobare in sé, fare propri, trattare, e cercare di dare soluzione ai temi della società, che altro non sono che le questioni proprie della collettività, del popolo. Il comunismo non è altro cioè che una mera branca del più ampio “credo” politico democratico, liberale, capitalista. I governi, di qualsiasi tipo e colore siano, si occupino dei temi della società perché è quello che sono chiamati a gestire e a fare politicamente.

Aggiornato il 29 luglio 2024 alle ore 17:16