Lollobrigida: “Salvini ci punzecchia? Contano gli atti concreti”

“La politica non si giudica dalle chiacchiere ma su atti concreti. E non ce n’è mai stato uno in difformità”. Francesco Lollobrigida commenta le punzecchiature del leader della Lega Matteo Salvini sulla partita delle nomine europee. Lo afferma il ministro dell’Agricoltura, intervistato dal Corriere della sera, commentando il risultato del voto in Francia. Sulle eventuali garanzie da chiedere per il voto a Ursula von der Leyen, “sceglierà Giorgia Meloni ciò che è meglio per la nostra nazione. Come ha sempre fatto. Per quello che riguarda l’agricoltura la posizione resterà sempre la stessa”. Per il plenipotenziario di Fratelli d’Italia, “le forze politiche contro Marine Le Pen hanno creato un’alleanza innaturale rispetto ai loro programmi, finalizzata esclusivamente a battere nei collegi la Le Pen che, comunque, raddoppia i suoi eletti. Certamente questa operazione è riuscita. Altra storia è avere una coalizione che abbia una capacità di Governo. E questo è un problema”. Secondo Lollobrigida, “il fatto che la Francia non abbia un Governo stabile e quindi autorevole è un problema per l’Europa tutta. Del resto, l’unico Governo uscito autorevole dalle Europee è quello italiano. Nelle altre nazioni è forte la voglia di cambiare passo. Emmanuel Macron ha perso. La sua coalizione, che era maggioritaria, uscirà ridimensionata. Peraltro, il dato è particolarmente penalizzante nelle aree rurali”.

Dal canto suo, Matteo Salvini rivendica la novità europea secondo la prospettiva del Carroccio. Il vicepremier pubblica sui social un video di manifestazioni e scontri dopo le Legislative francesi. “Dopo un lungo lavoro – afferma – nasce con la Lega a Bruxelles il grande gruppo dei patrioti, che sarà determinante per cambiare il futuro di questa Europa. Esultanza nelle strade di comunisti e centri sociali, di filo-islamici e antisemiti, teppisti che attaccano a sassate la Polizia in diverse città, caos in Parlamento. Questa la prima notte dopo le elezioni in Francia, con l’ammucchiata tutti contro la Le Pen costruita da Macron che vince le elezioni ma non ha i numeri per governare. E in Parlamento a Parigi arriveranno 143 parlamentari del Rassemblement National, mai così tanti nella storia con una crescita dei voti dal 33 al 37 per cento tra primo e secondo turno, rimanendo il partito ampiamente più votato, nel silenzio dei media. Il tutti contro uno ha ridotto il numero di seggi, ma non il consenso per Marine Le Pen e Jordan Bardella, ai quali mando un grande abbraccio”.

Aggiornato il 08 luglio 2024 alle ore 16:15