Quel centro essenziale nel centrodestra

Two is meglio che one. Parafrasando un vecchio spot pubblicitario, potremmo dire che Maurizio Lupi, in un’intervista al Corriere della Sera, guarda alle Europee con un certo ottimismo. Il leader di Noi moderati – visto che il suo partito correrà insieme a Forza Italia – spiega: “Noi nei sondaggi prima dell’accordo avevamo l’1,5 per cento, Fi il 7 per cento. Ora la media ci dà al 9 per cento, se in più andremo in doppia cifra – continua – vorrà dire che per la prima volta due partiti che si uniscono prendono più voti assieme che divisi”. Significherebbe, dice Lupi, “che il progetto è credibile, che il tanto invocato centro esiste, ed è essenziale asse del centrodestra”.

Maurizio Lupi, nel suo colloquio con il Corsera, parla anche dello stop al decreto sul redditometro: “Diciamo che un po’ di confusione si è creata, anche perché la posizione di tutto il centrodestra è molto chiara sul tema fiscale: non vogliamo vessare i cittadini, e non deve valere la presunzione di colpevolezza. Siamo per un Fisco amico e collaborativo – evidenzia – e infatti la nostra delega fiscale va in questo senso, proprio per recuperare l’evasione”.

Poi, riferendosi al viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, osserva: “Io capisco bene, sono stato ministro, che esistono atti dovuti. Ma c’è modo e modo di dare una notizia, soprattutto se fa pensare, erroneamente, a un ritorno a un passato superato. A volte oltre alla sostanza va prestata attenzione anche alla forma. Una reazione di fronte a un decreto di cui nessuno sapeva nulla e che va contro, per come era stato comunicato, alla politica del centrodestra la trovo abbastanza giustificata – termina – meno quella sul Superbonus: ha ragione Giancarlo Giorgetti, basta con questa idrovora che divora fondi e ci affonda sempre di più”.

Aggiornato il 23 maggio 2024 alle ore 18:09