Tommaso Foti non condivide l’approccio leghista. La proposta del Carroccio di imporre un tetto sulla percentuale di stranieri in ogni classe, che registra il sostegno del presidente del Senato Ignazio La Russa, lascia perplesso il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera. Foti, in un’intervista alla Stampa, afferma che “una legge che dovesse avere carattere di perentorietà nei numeri rischierebbe di scontrarsi contro un limite invalicabile: la realtà dei fatti”. Il capogruppo di Fdi fa un esempio personale. “Nella città in cui vivo, Piacenza, la presenza di alunni non italiani è superiore al 20 o 30 per cento del totale in molti istituti. Non è una scelta. Se in una scuola ci sono cento bambini, 70 stranieri e 30 italiani, anche se li ridistribuisci in quattro classi, il rapporto rimane lo stesso”. Alla Camera è in arrivo la mozione di sfiducia contro Matteo Salvini perché non rinnega i rapporti di collaborazione con il partito di Vladimir Putin: “Non so quali siano le informazioni in possesso dalle opposizioni”, replica Foti. “Mi sembra si parli di accordi mai concretizzati. Se hanno degli elementi probanti li vedremo, ma così non sarà. La sinistra sbaglia a evocare ogni giorno le dimissioni di questo o di quel ministro. È una strategia che non va da nessuna parte”. Foti si esprime anche su Daniela Santanchè. “Non so – afferma – cosa vorrà fare la ministra quando avrà contezza di quello che le viene contestato. La richiesta di poter accedere ai documenti e chiedere l’interrogatorio avviene prima della eventuale richiesta di rinvio a giudizio. Non siamo ancora lì”. E a proposito di un possibile rimpasto di Governo, Foti sottolinea: “C’è chi ha scritto persino del cambio di sette ministri. Non sarebbe un rimpasto, ma un Meloni bis”. A suo avviso, è “pura fantasia”.
Aggiornato il 02 aprile 2024 alle ore 16:16