A Bari si sta consumando una vicenda davvero poco edificante.
Michele Emiliano, la butta – ammappete l’originalità – sulle “frasi fraintese”, mentre Andrea Decaro sostiene di non essere “mai andato in nessuna casa di nessuna sorella” sebbene sui social network circoli una sua foto con la sorella del boss Tonino Capriati.
Inutile lamentarsi: questo offre la – bassa, bassissima – cucina della politica nostrana. Tuttavia qualche considerazione si impone: 1) la Commissione Antimafia pensa di intervenire o si preferisce non indisporre ulteriormente la Cgil, che poi il sindacato magari convoca una nuova oceanica adunata in difesa dei diritti dei lavoratori (sic!)?
2) Il Consiglio superiore della magistratura ritiene di offrirci una qualche manifestazione della sua esistenza, dal momento che il presidente della Regione Puglia non solo ci ricorda a ogni piè sospinto che lui è stato valoroso magistrato, ma – a quanto consta – lo è ancora?
3) La finiamo con questa fola della superiorità morale, la quale a quanto pare non solo non produce consenso, ma è la base sulla quale edificare costanti figure di palta?
Aggiornato il 26 marzo 2024 alle ore 13:04