Almeno 800 accessi abusivi ai database in assenza di notizie di reato e delle autorizzazioni prescritte dalla legge (almeno, perché la perquisizione ed il conseguente sequestro dei supporti informatici a carico del principale indagato sarebbe avvenuto, pensa te, dopo il suo interrogatorio e quindi non certo “a sorpresa”).
Ciò che appare è una sistematica schedatura degna dei peggiori regimi autoritari. Come per l’affaire Palamara per chi scrive, aduso a “battere” le aule dei tribunali da ormai cinque lustri, nessuna sorpresa.
Tuttavia mi chiedo: ma quelli che vedono “fascismo” da tutte le parti hanno la connessione difettosa o sono tutti a judo?
Il caso dossieraggio conferma una volta di più che il comma primo dell’articolo uno della nostra Costituzione andrebbe così riscritto: “L’Italia è una Repubblica asseritamente democratica, fondata sull’ipocrisia”.
Aggiornato il 06 marzo 2024 alle ore 10:17