Nazione Futura alla convention dei conservatori americani

Da giovedì a domenica a Washington Dc si terrà il Cpac (Conservative Political Action Conference), la principale conferenza dei conservatori americani e di tutto il mondo. Si tratta di un appuntamento rilevante in ogni edizione, che assume però quest’anno una particolare importanza poiché a novembre si terranno le Presidenziali negli Stati Uniti. Per questo Nazione Futura ha deciso di partecipare con una sua delegazione. Tra i relatori del Cpac ci saranno Donald Trump, il presidente argentino Javier Milei, il capo di Stato del Salvador, Nayib Bukele, Steve Bannon, l’ex leader del partito della Brexit, Nigel Farage e numerosi esponenti del mondo repubblicano americano.

La delegazione di Nazione Futura, oltre a partecipare al Cpac, ha in programma una fitta agenda di incontri e appuntamenti con think tank e fondazioni statunitensi partner per sviluppare ulteriormente il rapporto con il mondo conservatore americano in vista dell’appuntamento elettorale di novembre. Come spiega il presidente di Nazione Futura, Francesco Giubilei, che è intervenuto come relatore nelle edizioni europee del Cpac a Budapest, “Nazione Futura è ormai riconosciuto come il principale think tank conservatore italiano, lo testimoniano non solo gli accordi di cooperazione con realtà analoghe alla nostra in tutta Europa e l’adesione al Working group on conservatism che riunisce i maggiori think tank europei ma anche le collaborazioni Oltreoceano”.

“Abbiamo deciso di presenziare con una delegazione al Cpac – continua Giubilei – senza dubbio per la vicinanza temporale alle elezioni americane di novembre ma anche per altri due motivi. Consapevoli di quale sia il nostro campo di gioco che non è mai stato, non è e mai sarà in discussione, saldamente dalla parte dell’Italia, dell’Europa e dell’Occidente, non possiamo però non vedere gli errori compiuti negli ultimi anni dall’Occidente in politica estera. In tal senso, è innegabile che sotto la presidenza Trump gli Stati Uniti abbiano registrato importanti risultati in politica estera con una visione rivelatasi corretta a partire dal Medio Oriente con i patti d’Abramo. Inoltre, la difesa del free speech messo in discussione dalle follie del politicamente corretto, dalla cancel culture e dalla cultura woke è un tema centrale al Cpac su cui è necessario tenere gli occhi aperti anche in Italia”.

Aggiornato il 20 febbraio 2024 alle ore 15:05