I trattori avanzano, l’Ue fa retromarcia sui pesticidi

La protesta degli agricoltori continua. I trattori giungono a  Strasburgo, mentre l’Unione europea fa marcia indietro sul regolamento dei pesticidi. La mobilitazione mostra una certa attività anche in Spagna e nei Paesi Bassi. Iniziato lo sciopero del comparto agricolo in Lettonia. Nel nostro Paese i mezzi sono proiettati in direzione di Roma e Sanremo, dove stasera partirà il Festival della canzone italiana. Diversi i presidi registrati nello Stivale.

IL REGOLAMENTO DEI PESTICIDI: DIETROFRONT
“I nostri agricoltori meritano di essere ascoltati. So che sono preoccupati per il futuro dell’agricoltura e per il loro futuro. Ma sanno anche che l’agricoltura deve passare a un modello di produzione più sostenibile, in modo che le loro aziende rimangano redditizie negli anni a venire”. Così Ursula von der Leyen, presidente della commissione dell’Unione europea. Inoltre, annuncia che proporrà al collegio dei commissari “il ritiro” della proposta legislativa sui pesticidi. A tal proposito, osserva che in futuro arriverà una proposta nuova, “più matura”. La notizia viene accolta con soddisfazione dalla Lega. Il vicepremier, Matteo Salvini, commenta: “Evviva gli agricoltori, i cui trattori stanno costringendo l’Europa a rimangiarsi le follie imposte dalle multinazionali e dalle sinistre”. A stretto giro, gli europarlamentari del Carroccio, Marco Zanni (presidente gruppo Id) e Marco Campomenosi (capo delegazione Lega), osservano: “La retromarcia annunciata da Ursula von der Leyen sulla proposta di riduzione di metà dei fitofarmaci in agricoltura è una vittoria della Lega e del buonsenso. In assenza di alternative disponibili sul mercato che garantiscano prezzi contenuti e capacità produttiva, nel voto di novembre al Parlamento europeo la Lega votò contro al provvedimento, con un apporto decisivo per la bocciatura della proposta e dimostrando, ancora una volta, che la cosiddetta maggioranza Ursula non esisteva più da tempo, lacerata da scontri e divisioni interne. Assediata dalle proteste degli agricoltori e dal grido d’allarme di settori fondamentali messi a rischio da queste politiche folli – insistono – la Commissione si accorge che le sue proposte ideologiche, estremiste e dannose per le imprese, i lavoratori e le famiglie erano sbagliate, nonché irrealizzabili. Lo abbiamo sostenuto fin dal primo giorno, i fatti ci stanno dando ragione. In Europa serve un netto cambio di rotta, per rimediare ai tanti errori di questa Commissione”. Il presidente di Confcooperative Fedagripesca, Carlo Piccinini, rivela: “La cooperazione agroalimentare è stata tra le prime organizzazioni a lanciare l’allarme, già due anni fa, sulle conseguenze negative che la proposta della Commissione avrebbe avuto non solo sugli agricoltori, costretti a produrre senza difese adeguate per le colture, ma anche sui cittadini europei, che avrebbero visto soppiantare le produzioni comunitarie da prodotti provenienti da Paesi extraeuropei con standard di sicurezza alimentare di gran lunga più bassi”.

“Il ritiro da parte della Commissione europea della proposta di regolamento sull’uso sostenibile degli agrofarmaci, che avrebbe comportato insostenibili tagli da mettere in atto nei prossimi anni, viene incontro alle istanze avanzate dai produttori agricoli del nostro paese, da tempo impegnati in prima linea per assicurare la sostenibilità delle produzioni, e fa il paio con il rigetto deciso dal Parlamento Europeo un paio di mesi fa”: questo è quanto sottolineato dal presidente della Copagri, Tommaso Battista. E specifica: “Con la retromarcia della Commissione Ue è stato scongiurato definitivamente il taglio entro il 2030 del 62 per cento dell’uso di agrofarmaci e del 50 per cento delle sostanze attive sostitutive, che avrebbe avuto ripercussioni drammatiche sul Primario nazionale, andando a ridimensionare sensibilmente diverse filiere produttive”. Battista, in più, auspica che “per future simile iniziative si dovrà procedere con una preventiva e approfondita valutazione d’impatto delle ricadute economiche e socio-ambientali dei tagli, tenendo in debita considerazione le alternative a disposizione degli agricoltori per difendere le proprie produzioni”. In caso contrario, nota Battista, “oltre ad assestare un duro colpo al Primario, si andrebbero indirettamente a danneggiare anche i consumatori, esposti in misura maggiore al concreto rischio di trovarsi sugli scaffali prodotti provenienti da paesi terzi, non sottoposti alle stringenti regole che valgono per le produzioni agricole comunitarie”. Tra le altre cose, ribadisce l’importanza di puntare sulla ricerca e sull’innovazione: “Penso, ad esempio, alle enormi possibilità legate all’utilizzo della genetica e di tutto quello che ne consegue con il genome editing, ovvero le Tecniche di evoluzione assistita (Tea), che potrebbero avere un impatto incredibile sulle possibilità di difesa dai patogeni e dai parassiti, con effetti positivi anche in termini di capacità produttiva. Questi temi saranno domani all’esame dell’europarlamento, dal quale ci aspettiamo una risposta importante”.

“È bene ricordare – conclude – che al netto del positivo e atteso rigetto della proposta sugli agrofarmaci, si andrà comunque verso una progressiva diminuzione nel consumo di prodotti fitosanitari; e tutto questo si potrà e si dovrà farlo attraverso la genetica, ma anche grazie allo sviluppo di biostimolanti, senza contare il sempre maggiore ricorso all’agricoltura di precisione e a metodi di lotta integrata basati su antagonisti naturali”, secondo cui “proprio il miglioramento genetico sarà una delle principali chiavi di volta per raggiungere la tanto decantata rivoluzione green, andando a coniugare concretamente la sostenibilità ambientale con quella economica”.

LA PROTESTA
Intanto il grido d’allarme degli agricoltori piomba a Strasburgo. Diversi trattori bloccano l’ingresso dell’Eurocamera. Immediato l’intervento della polizia: predisposte barriere mobili per contenere la protesta. Disagi per la circolazione di auto e mezzi pubblici. In aula, contemporaneamente, si alza il livello dello scontro politico. Manfred Weber, capogruppo del Ppe, sbotta: “Mentre noi chiedevamo di ascoltare gli agricoltori venivamo trattati come lobbisti e i nostri eurodeputati denigrati per aver ascoltato le loro istanze. Gli agricoltori europei non sono persone che vogliono inquinare – aggiunge – non vogliono distruggere la natura, loro conoscono la natura meglio di chiunque altro. Non vogliono maltrattare gli animali, loro con gli animali lavorano tutti i giorni. Non sono dei lobbisti. Noi come Ppe li ringraziamo e saremo sempre al loro fianco”. La replica d’ufficio porta la firma della leader dei Socialisti Ue, Iratxe García Pérez: “Weber non fa un grande favore al settore agricolo. È chiaro che i problemi ci sono ma le responsabilità sono comuni, o forse il Ppe ha votato contro la riforma della Pac?”.

Nei Paesi Bassi un nutrito gruppo di agricoltori blocca le autostrade. Registrati dei roghi lungo le principali vie di collegamento. Su X la polizia della regione di Gelderland segnala: “Ci sono stati degli incendi, sono stati sparati dei fuochi d’artificio e trattori circolano sull’autostrada”. Secondo i media locali, le manifestazioni degli agricoltori sono concentrate sui grandi assi stradali (l’A50 dalle parti di Apeldoorn, l’A32, l’A28 e la A1).

In Spagna bloccate già prima delle 8 le principali arterie interurbane di accesso a Barcellona e Lerida, in Catalogna, secondo quanto indicato dal Servizio stradale catalano. Le critiche, in sintesi, puntano il dito contro il nuovo sistema di Politica agricola comune della Ue, che per le organizzazioni sindacali renderebbe decisamente arduo l’accesso agli aiuti, oltre a implementare nuove esigenze che, a loro volta, accrescerebbero i costi del settore primario. Richieste con decisione, peraltro, misure per fronteggiare la siccità, oltre alla revisione della legge della catena alimentare che vieti di vendere i prodotti in perdita e alla fine, una volta per tutte, della concorrenza sleale dei Paesi extracomunitari.

Nel nostro Paese, presidio di quasi 200 agricoltori e circa sessanta trattori a Cerignola, in provincia di Foggia, in una zona periferica della cittadina: “Saremo in presidio fisso e permanente – racconta Pasquale Calvio, portavoce del movimento spontaneo di agricoltori – in attesa di risposte certe e precise da parte dell'unione europea e del Governo italiano. Trascorreremo qui giorno e notte e ci auguriamo che sempre più agricoltori, in una terra che vive di agricoltura, possano convogliare al presidio”. Previsto nelle prossime ore l’incontro tra produttori e agricoltori, per limare un programma da presentare in prefettura e, in seconda battuta, farlo giungere sul tavolo del Governo.

Salendo al Nord, un corteo di auto e mezzi agricoli per la città, nel pomeriggio un corteo a piedi nel centro storico che si concluderà sotto Palazzo regionale, dove si riunisce l’Assemblea valdostana: queste le manifestazioni previste ad Aosta per la mobilitazione nazionale di agricoltori, allevatori e cittadini contro le politiche comunitarie, in programma dal 7 al 9 febbraio. Così una nota: “Perché manifestiamo? Da diverse settimane, in tutta Europa, agricoltori ed allevatori si stanno mobilitando contro le disastrose e criminali direttive dell’Unione europea che mirano a colpire e a distruggere la nostra economia. Succede che l'Europa sta mettendo le mani sulla nostra terra. Le direttive europee prevedono l’esproprio dei terreni agricoli come, ad esempio, le risaie in Piemonte oppure i terreni dell’Emilia-Romagna, in Puglia, in Sicilia e in Calabria, per trasformarli in distese di fotovoltaico oppure in cambio della non produttività, offrono contributi”.

La protesta dei trattori entra nel vivo pure a Grosseto, in Toscana. A sud della città nove chilometri di coda sull’Aurelia, in direzione sud, all’altezza dello svincolo di Montiano. Temporaneamente fermato dalla polizia un corteo con 250 trattori proveniente da Rispescia. I mezzi provengono dai paesi agricoli della Maremma. Secondo quanto appreso, gli agricoltori intendono raggiungere il centro commerciale Maremà per effettuare una manifestazione. Poi sul posto ci sarà un presidio di due giorni. Gli agricoltori, nel dettaglio, dormiranno in zona Spadino, nella zona sud di Grosseto. Segnalato un altro corteo di trattori partito da Braccagni, paese a nord di Grosseto.

ROMA E SANREMO
Salvatore Fais, cofondatore del coordinamento Riscatto Agricolo, in un colloquio con Qn rivela che a Roma “l’obiettivo è fare una grande manifestazione probabilmente venerdì, al massimo sabato. Concorderemo i dettagli con la Questura”. Successivamente, annuncia che dal Governo “segnali sono stati mandati, stiamo aspettando qualche chiamata. Per ora, niente. Ma credo che arriveranno, non possono ignorarci”. Sul fronte del Festival di Sanremo e della eventuale possibilità di salire sul palco con la protesta, sottolinea che “ci sono dei contatti in quella direzione, vediamo se ci vogliono”. A tal proposito, Amadeus – presentatore della kermesse canora – conferma: “Ho aperto le porte, e non torno indietro. Se ci sarà qualcuno che avrà piacere di esserci, lo accolgo, non c’è nessun cambio di idea. Nessuno mi ha chiamato. Se ci sarà qualcuno che contatterà la Rai, farà sapere chi sono le persone o la persona che ha desiderio di essere presente, lo valuteremo assolutamente”. Danilo Calvani, leader del Comitato degli agricoltori Cra, in merito alla partecipazione di un rappresentante al Festival, non gira troppo intorno alla questione: “Non parteciperemo al Festival di Sanremo. Abbiamo apprezzato l’invito di Amadeus ma prendiamo atto della posizione della Rai e quindi nessun rappresentante del Cra salirà sul palco”.

Aggiornato il 06 febbraio 2024 alle ore 17:29